lunedì 1 ottobre 2012

Umbria terra di morte

Editoriale Radio Onda Libera del 4 luglio
 
Ventitré morti per droga nel 2011 in Umbria; 178 persone che hanno rischiato di morire per overdose; il 57% dei cittadini deceduti non era noto ai Sert; il Sert di Perugia è passato da 450 a 780 utenti (fonte:relazione dell’Assessorato regionale Sanità). Un’overdose mortale ogni 15 giorni; un’overdose non mortale ogni due giorni.

I dati confermano che la regione è un crocevia del traffico di stupefacenti con tutti i problemi di sicurezza che ne conseguono per chi vive nei quartieri luogo di spaccio. La situazione, almeno a legge queste cifre, e' veramente preoccupante. Ormai il morto per droga non fa quasi più notizia. Sembra che l'opinione pubblica sia assuefatta a tale tipo di informazioni. Come se la droga riguardasse sempre altri e comunque il drogato e' responsabile di quello che fa e sono fatti suoi.
Invece non e' cosi. La tossicodipendenza e' un problema che riguarda tutti, dalle famiglie coinvolte alle comunita dove la droga e lo spaccio prosperano. La diffusione degli stupefacenti e' una piaga sociale, nessuno può far finta di niente, chiudere gli occhi o girarsi dall'altra parte.
Tanto meno le istituzioni che dovrebbero avere a cuore il benessere e il decoro delle città, tanto meno le forze dell'ordine che dovrebbero controllare l'ordine pubblico. Insomma il primato dell'Umbria nelle overdosi non e' una medaglia di cui andare fieri o un dato da ignorare perché brutto. E' una vergogna con cui fare i conti ogni giorno, ogni minuto. Se si vogliono salvare delle vite. Giovani e non solo.

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