lunedì 1 ottobre 2012

Dai rimborsi chiacchierati alle idee di Chiacchieroni

Il punto del direttore del 17 giugno 2012

C’è la buona politica e c’è la cattiva politica. Il bene e il male ci sono da sempre e da sempre si combattono. Si ritrovano in tutte le cose come in tutte le persone. Ma c’è anche la terza via, un po’ di qua e un po’ di là, la zona grigia che sta tra il bianco e il nero. In quest’area può essere collocata la vicenda dei rimborsi benzina dei consiglieri comunali di Perugia. Una brutta storia, iniziata male e finita così così nonostante le retromarce e i tentativi di fare ammenda.

Un passo indietro per capire: in commissione controllo e garanzia i magnifici membri si sono votati in modo bipartisan una risoluzione sui rimborsi chilometrici, cioè sui soldi che spettano a quei consiglieri che abitano nel Comune ma non nella cerchia ristretta del capoluogo e che devono prendere la macchina per andare a svolgere il proprio ruolo a Palazzo dei Priori. Ora, non c’è nulla di strano nel chiedere il rispetto di una legge che prevede il rimborso automatico e non facoltativo. Quindi in linea di principio nessuna obiezione. E hanno fatto bene gli esponenti politici della maggioranza (Pd, Ps, Idv) e della minoranza (Pdl e Udc) a votarsi un provvedimento nel loro esclusivo interesse. Fanno sorridere coloro che si sono astenuti e qualche rifondarolo furbetto che non se l’è sentita di partecipare al voto ed è uscito dall’aula.
Ora, in un momento così delicato nella vita del Paese, con la politica dell’antipolitica che monta di giorno in giorno, con la crisi economica che azzanna la pelle della gente, questa “bravata” della commissione controllo e garanzia (a che serve poi un organismo del genere?) è veramente una brutta e indecente pagina dei politici cittadini. E se la vicenda si fosse fermata qui, andava ascritta indubbiamente nella lista della cattiva politica.
Invece, una volta la notizia diventata di pubblico dominio il rischio di essere sputtanati era alto, allora via al tentativo di rimediare, di tornare sui propri passi e rimangiarsi la decisione. Nella speranza forse di non perdere troppo la faccia e non accusare un colpo troppo grosso alla credibilità. Così le segreterie dei partiti si sono affrettate a diramare diktat: nessuno si azzardi a chiedere i rimborsi, chi lo fa è fuori. Le firme sono del Pd, del Pdl e dei socialisti. I dipietristi sono ancora in silenzio, in attesa di che cosa fare, idem i seguaci di Casini. Originale e anche utile la proposta che arriva da Rifondazione comunista: si utilizzino i soldi dei rimborsi benzina per tappare le buche e rifare le strade oppure per far rivivere il centro storico. Ecco, la storia dei rimborsi tra mea culpa e buon senso (tardivo) dalla categoria della cattiva politica si è un tantino riscattata. Certo i “nostri” non ci hanno fatto una bella figura perché è sembrato quasi un blitz per ingrossare i costi di certi carrozzoni senza minimamente pensare alle sofferenze dei cittadini alle prese tutti i giorni con le tasse, i conti e il lavoro che non c’è. Meno male che chi ha avuto più giudizio lo ha adoperato. E speriamo che non si ripetano più artifizi o trucchetti del genere. Di diritto e a pieno titolo si inserisce nella voce buona politica l’opera del consigliere regionale del Pd Gianfranco Chiacchieroni che ha presentato tre, non una, proposte di legge finalizzate, se approvate, ad applicare la spending review (riduzione della spesa)anche in Umbria.
La prima riguarda il taglio dei consiglieri regionali, da 30 a 20, e degli assessori, da 8 a 4; la seconda l’abolizione del listino regionale, il cosiddetto porcellum di casa nostra, grazie al quale esponenti politici vengono nominati senza essere eletti; la terza l’introduzione di un meccanismo per punire, economicamente, i consiglieri regionali fannulloni. Sono tre idee semplici e nello stesso rivoluzionarie perché nell’ordine vanno a incidere sui costi del sistema, perché vanno a cancellare norme ingiuste e indecorose, perché vanno a privilegiare il merito e la produttività. Bravo Chiacchieroni. L’auspicio è che altri personaggi che frequentano la scena politica umbra abbiano la stessa sensibilità e lo stesso coraggio dell’ex sindaco di Marsciano. E non lo lascino solo in questa battaglia, non lo lascino vestire i panni del don Chisciotte.
Appoggiare questi tre provvedimenti e portarli all’approvazione significherebbe acquistare punti di fronte all’opinione pubblica, significherebbe dimostrare che la casta è capace di togliersi qualche privilegio, significherebbe far capire che la classe politica è così responsabile e matura da riconquistare la fiducia dei cittadini. Altrimenti inutile lamentarsi e meravigliarsi se il movimento di un comico come Grillo arraffa consensi su consensi.
anna.mossuto@edib.it
www.annamossuto.it

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