Editoriale Radio Onda Libera del 30 aprile 2013
Il governo Letta ha ottenuto dalla Camera dei deputati un'ampia fiducia, 453 sì a fronte di 153 no e 17 astensioni. Oggi passa al vaglio del Senato. Nel discorso di presentazione del programma, che arriva il giorno dopo il giuramento funestato dalla sparatoria davanti a Palazzo Chigi, il premier Letta ha ricordato a tutti che non c'e più tempo, che per evitare che la rabbia e il malcontento non degenerino in violenza è necessario che la politica faccia il proprio dovere.
Il blog del direttore responsabile del Gruppo Corriere (Corriere dell'Umbria, Corriere di Siena,
Corriere di Arezzo, Corriere di Maremma, Corriere di Viterbo, Corriere di Rieti)
martedì 30 aprile 2013
lunedì 29 aprile 2013
Il governo nasce fra le pallottole
Editoriale Radio Onda Libera del 29 aprile 2013
Un fine settimana incredibile, di fatti clamorosi, di politica e cronaca nera.
Sabato il presidente del consiglio Enrico Letta forma il governo, ieri la cerimonia del giuramento rovinata dalla sparatoria davanti a Palazzo Chigi con il ferimento di due carabinieri. L'attentatore che confessa e fa sapere che voleva sparare ai politici.
Un fine settimana incredibile, di fatti clamorosi, di politica e cronaca nera.
Sabato il presidente del consiglio Enrico Letta forma il governo, ieri la cerimonia del giuramento rovinata dalla sparatoria davanti a Palazzo Chigi con il ferimento di due carabinieri. L'attentatore che confessa e fa sapere che voleva sparare ai politici.
domenica 28 aprile 2013
Il cambiamento non va osteggiato
Il punto del direttore del 28 aprile 2013
Cambiamento è una parola invocata, auspicata, a volte strillata. Nei discorsi non c’è frase in cui non compare, soprattutto di questi tempi e in queste ore in cui il presidente incaricato Enrico Letta ha varato il nuovo governo. Nei fatti e nei comportamenti invece la richiesta di mutare il passo è ignorata, perfino temuta, osteggiata. A chiedere a gran voce il cambiamento sono i giovani democratici che da quasi una settimana si sono organizzati in OccupyPd, una pacifica e simbolica occupazione delle sedi dei partiti in diverse città d’Italia, tra cui anche Perugia. Ma la manifestazione non è vista di buon occhio dal gruppo dirigente, dall’apparato classico. Anzi.
Cambiamento è una parola invocata, auspicata, a volte strillata. Nei discorsi non c’è frase in cui non compare, soprattutto di questi tempi e in queste ore in cui il presidente incaricato Enrico Letta ha varato il nuovo governo. Nei fatti e nei comportamenti invece la richiesta di mutare il passo è ignorata, perfino temuta, osteggiata. A chiedere a gran voce il cambiamento sono i giovani democratici che da quasi una settimana si sono organizzati in OccupyPd, una pacifica e simbolica occupazione delle sedi dei partiti in diverse città d’Italia, tra cui anche Perugia. Ma la manifestazione non è vista di buon occhio dal gruppo dirigente, dall’apparato classico. Anzi.
L'ultimo treno per ripartire
Editoriale Radio Onda Libera del 26 aprile 2013
Letta, il premier incaricato, ha effettuato ieri il primo giro di consultazioni tra i partiti. E ha in un certo senso fatto capire che tipo di governo vuole formare. Allora, sicuramente un esecutivo snello, che lavori su poche indicazioni programmatiche. Un pacchetto di provvedimento economici anti-crisi, la riforma della politica con la riduzione dei parlamentari e l'abolizione delle province e dei rimborsi elettorali ai partiti, e il nuovo rapporto con l'Europa per la discussione di azioni per la crescita
Letta, il premier incaricato, ha effettuato ieri il primo giro di consultazioni tra i partiti. E ha in un certo senso fatto capire che tipo di governo vuole formare. Allora, sicuramente un esecutivo snello, che lavori su poche indicazioni programmatiche. Un pacchetto di provvedimento economici anti-crisi, la riforma della politica con la riduzione dei parlamentari e l'abolizione delle province e dei rimborsi elettorali ai partiti, e il nuovo rapporto con l'Europa per la discussione di azioni per la crescita
giovedì 25 aprile 2013
Letta parte dalle premesse giiuste
Editoriale Radio Onda Libera del 25 aprile 2013
La situazione, come previsto, si sta sbloccando. Enrico Letta è stato incaricato da Napolitano di formare il nuovo governo. Ora ci proverà ma non nascerà un esecutivo a tutti i costi. Nel senso che dovrà essere una squadra forte e non provvisoria, capace di affrontare i problemi del Paese. Letta ha accettato con riserva, le parole pronunciate nelle sue dichiarazioni sono state ispirate a senso di responsabilità e umiltà e nella sua intenzione c'è, se ci saranno le condizioni, quella di formare un governo di servizio.
La situazione, come previsto, si sta sbloccando. Enrico Letta è stato incaricato da Napolitano di formare il nuovo governo. Ora ci proverà ma non nascerà un esecutivo a tutti i costi. Nel senso che dovrà essere una squadra forte e non provvisoria, capace di affrontare i problemi del Paese. Letta ha accettato con riserva, le parole pronunciate nelle sue dichiarazioni sono state ispirate a senso di responsabilità e umiltà e nella sua intenzione c'è, se ci saranno le condizioni, quella di formare un governo di servizio.
mercoledì 24 aprile 2013
Finalmente un presidente del consiglio
Editoriale Radio Onda Libera del 24 aprile 2013
Quello che non è stato fatto in due mesi dalle elezioni,
il riconfermato presidente della Repubblica Napolitano lo sta facendo in 24
ore. Dopo le consultazioni lampo di ieri, il capo dello Stato in mattinata
affiderà l'incarico per formare il nuovo governo che sarà di larghe intese,
cioè sostenuto da Pdl e Pdl e Scelta civica. Tra i nomi che circolano Amato o Enrico Letta, sono scese le quotazioni di Renzi, pare, secondo le indiscrezioni, per uno stop di Berlusconi.
martedì 23 aprile 2013
Napolitano li bacchetta
e loro lo applaudono
Editoriale Radio Onda Libera del 23 aprila 2013
Napolitano ha giurato davanti al Parlamento in seduta comune, ha bacchettato i partiti, ha usato parole durissime e pesanti contro i politici, si è anche commosso quando ha ricordato la sua vita e la sua voglia di ritirarsi. Invece di nuovo in pista, a 87 anni, per un secondo mandato. E ha promesso che resterà fino a quando sarà necessario e fino a quando avrà le forze. Ma il punto più interessante del suo discorso e' stato senza dubbio quello dedicato ai partiti.
Napolitano ha giurato davanti al Parlamento in seduta comune, ha bacchettato i partiti, ha usato parole durissime e pesanti contro i politici, si è anche commosso quando ha ricordato la sua vita e la sua voglia di ritirarsi. Invece di nuovo in pista, a 87 anni, per un secondo mandato. E ha promesso che resterà fino a quando sarà necessario e fino a quando avrà le forze. Ma il punto più interessante del suo discorso e' stato senza dubbio quello dedicato ai partiti.
lunedì 22 aprile 2013
Al Quirinale col cappello in mano
Editoriale Radio Onda Libera del 22 aprile 2013
Il presidente della Repubblica è sempre Napolitano. I
grandi elettori non sono stati capaci di
trovare e votare un successore per il Colle.
E quindi più per necessità che per volontà si sono presentati con il
cappello in mano e hanno implorato Napolitano di disfare gli scatoloni e
accettare un altro mandato. Una scelta che sancisce il fallimento della politica, di
questi politici. Anche se viene fatta passare come un atto di grande livello.
Solo dalla parte del Quirinale può essere vista come una decisione di
generosità e un dovere verso questo Paese.
domenica 21 aprile 2013
La politica del ripiego
e il Pd finito in cocci
Il punto del direttore del 21 aprile 2013
La rielezione di Giorgio Napolitano a presidente della Repubblica da un lato sblocca la situazione ma dall'altro testimonia il fallimento della politica, di questa politica. Inutile girarci attorno, giustificare un’operazione di maquillage o inventarsi uno stato di necessità. Una cosa diversa sarebbe stata se all’inizio dei giochi tutti i partiti, o la maggior parte di essi, avessero implorato al Capo dello Stato di rimanere per un altro mandato o per qualche anno.
La rielezione di Giorgio Napolitano a presidente della Repubblica da un lato sblocca la situazione ma dall'altro testimonia il fallimento della politica, di questa politica. Inutile girarci attorno, giustificare un’operazione di maquillage o inventarsi uno stato di necessità. Una cosa diversa sarebbe stata se all’inizio dei giochi tutti i partiti, o la maggior parte di essi, avessero implorato al Capo dello Stato di rimanere per un altro mandato o per qualche anno.
venerdì 19 aprile 2013
Fumate nere e strategia illogica
Editoriale Radio Onda Libera del 19 aprile 2013
Elezioni per il Presidente della Repubblica. Due fumate nere nella prima giornata di voto. Il nome di Franco Marini non passa, il Pd si spacca, il centrosinistra non esiste più. Ecco in sintesi, in estrema sintesi, quello che è accaduto. Il grande sconfitto è Bersani, il segretario del Pd, che aveva voluto un accordo con il Pdl senza pensare che avrebbe diviso i suoi e mandato in frantumi l'alleanza con Vendola, favorendo anche una contestazione massiccia della base.
Elezioni per il Presidente della Repubblica. Due fumate nere nella prima giornata di voto. Il nome di Franco Marini non passa, il Pd si spacca, il centrosinistra non esiste più. Ecco in sintesi, in estrema sintesi, quello che è accaduto. Il grande sconfitto è Bersani, il segretario del Pd, che aveva voluto un accordo con il Pdl senza pensare che avrebbe diviso i suoi e mandato in frantumi l'alleanza con Vendola, favorendo anche una contestazione massiccia della base.
giovedì 18 aprile 2013
Bersani sceglie Marini, Pd spaccato
Editoriale Radio Onda Libera del 18 aprila 2013
E' arrivato il giorno del voto per il nuovo presidente della Repubblica. Si comincia tra un'ora e si va a oltranza, l'unica variazione sarà il cambio di maggioranza, semplice dopo la quarta votazione. Da registrare pero' ancora un passo falso della politica e sopratutto della strategia di Bersani di perseguire l'idea di salvare capra e cavoli. A tutti i costi, anche di spaccare come una mela il Pd, anche di mettere a rischio l'alleanza con i vendoliani. Eh si', perché il segretario del Partito democratico che con ostinazione si e' impuntato per dare le carte sta ricevendo solo rifiuti e anche qualche insulto.
E' arrivato il giorno del voto per il nuovo presidente della Repubblica. Si comincia tra un'ora e si va a oltranza, l'unica variazione sarà il cambio di maggioranza, semplice dopo la quarta votazione. Da registrare pero' ancora un passo falso della politica e sopratutto della strategia di Bersani di perseguire l'idea di salvare capra e cavoli. A tutti i costi, anche di spaccare come una mela il Pd, anche di mettere a rischio l'alleanza con i vendoliani. Eh si', perché il segretario del Partito democratico che con ostinazione si e' impuntato per dare le carte sta ricevendo solo rifiuti e anche qualche insulto.
Grillo sfida Bersani
Editoriale Radio Onda Libera del 17 aprile 2013
Ultime ore per trovare un accordo, ultime ore per trovare un nome condiviso per il successore di Napolitano al Quirinale. La notizia su queste elezioni che cominceranno domani e' la proposta del movimento di Grillo di votare la giornalista Milena Gabanelli. Il leader M5S sfida il segretario Pd sul voto alla giornalista di Report: "Ci pensi, potrebbe essere il primo passo per trovare una convergenza". E in alternativa fa il nome del giurista Stefano Rodotà.
Ultime ore per trovare un accordo, ultime ore per trovare un nome condiviso per il successore di Napolitano al Quirinale. La notizia su queste elezioni che cominceranno domani e' la proposta del movimento di Grillo di votare la giornalista Milena Gabanelli. Il leader M5S sfida il segretario Pd sul voto alla giornalista di Report: "Ci pensi, potrebbe essere il primo passo per trovare una convergenza". E in alternativa fa il nome del giurista Stefano Rodotà.
Volano gli stracci dentro il Pd
Editoriale Radio Onda Libera del 16 aprile 2013
Ora dentro il Partito democratico volano gli stracci, oltre alle polemiche e alle divisioni. E' la volta del match verbale tra il sindaco di Firenze Renzi e la senatrice Finocchiaro. Tutto e' cominciato con Renzi che aveva bollato la Finocchiaro come poco anticasta e quindi poco adatta a scalare il Quirinale per le foto all'Ikea con gli uomini della scorta. "E' un attacco miserabile, quello di Renzi - ha detto la Finocchiaro - e chi parla così non ha le qualità umane indispensabili a un uomo di Stato".
Ora dentro il Partito democratico volano gli stracci, oltre alle polemiche e alle divisioni. E' la volta del match verbale tra il sindaco di Firenze Renzi e la senatrice Finocchiaro. Tutto e' cominciato con Renzi che aveva bollato la Finocchiaro come poco anticasta e quindi poco adatta a scalare il Quirinale per le foto all'Ikea con gli uomini della scorta. "E' un attacco miserabile, quello di Renzi - ha detto la Finocchiaro - e chi parla così non ha le qualità umane indispensabili a un uomo di Stato".
La gente è stufa dei giochetti
Editoriale Radio Onda Libera del 15 aprile 2013
E' la settimana decisiva per l'elezione del successore di Napolitano. Ma ad oggi le votazioni si preannunciano al buio nel senso che manca ancora un nome condiviso. Prodi è inviso al Cavaliere, ma anche a pezzi del Pd. Rodotà piace ai Cinque Stelle. Finocchiaro potrebbe trovare il sostegno leghista. Probabilmente bisognerà attendere la quarta votazione, a maggioranza semplice.
E' la settimana decisiva per l'elezione del successore di Napolitano. Ma ad oggi le votazioni si preannunciano al buio nel senso che manca ancora un nome condiviso. Prodi è inviso al Cavaliere, ma anche a pezzi del Pd. Rodotà piace ai Cinque Stelle. Finocchiaro potrebbe trovare il sostegno leghista. Probabilmente bisognerà attendere la quarta votazione, a maggioranza semplice.
domenica 14 aprile 2013
Rigeneratori garbati
e un listino sfacciato
Il punto del direttore del 14 aprile 2013
La parola d’ordine è cambiamento. Lo slogan è “rigeneriamoci”. I protagonisti sono i giovani trentenni del Pd che hanno deciso di ritrovarsi in un teatro per riflettere sull’impegno, sul partito e su una nuova politica. L’iniziativa è apprezzabile per una serie di motivi. Il primo, perché è stata voluta da una generazione “trasversale”, cioè bersaniani e renziani, che non vuole farsi imprigionare dalle correnti e vuole ragionare senza pregiudizi sul futuro dell’Umbria. Il secondo motivo sta nel titolo. Rigeneriamoci è positivo, esortativo, invita a un’azione comune tipo risollevarsi, rimettersi in pista. Comunque a non stare fermi nonostante lo scenario politico sia completamente diverso.
La parola d’ordine è cambiamento. Lo slogan è “rigeneriamoci”. I protagonisti sono i giovani trentenni del Pd che hanno deciso di ritrovarsi in un teatro per riflettere sull’impegno, sul partito e su una nuova politica. L’iniziativa è apprezzabile per una serie di motivi. Il primo, perché è stata voluta da una generazione “trasversale”, cioè bersaniani e renziani, che non vuole farsi imprigionare dalle correnti e vuole ragionare senza pregiudizi sul futuro dell’Umbria. Il secondo motivo sta nel titolo. Rigeneriamoci è positivo, esortativo, invita a un’azione comune tipo risollevarsi, rimettersi in pista. Comunque a non stare fermi nonostante lo scenario politico sia completamente diverso.
venerdì 12 aprile 2013
Un omicidio dal movente insignificante
Editoriale Radio Onda Libera del 12 aprile 2013
Una svolta nell'omicidio di Perugia. Valerio e Riccardo Menenti, padre e figlio, sono stati arrestati per il delitto di Alessandro Polizzi, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 marzo in un appartamento di Madonna Alta. I due sono stati incastrati da un’impronta di stivale e da un furgone bianco. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'omicidio e' stato premeditato e il killer ha agito con estrema crudeltà.
Una svolta nell'omicidio di Perugia. Valerio e Riccardo Menenti, padre e figlio, sono stati arrestati per il delitto di Alessandro Polizzi, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 marzo in un appartamento di Madonna Alta. I due sono stati incastrati da un’impronta di stivale e da un furgone bianco. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'omicidio e' stato premeditato e il killer ha agito con estrema crudeltà.
giovedì 11 aprile 2013
E' sempre campagna elettorale
Editoriale Radio Onda Libera dell'11 aprile 2013
Mentre i politici sono affaccendati a perdere tempo e a sfogliare la margherita dei nomi per il Quirinale, la situazione del Paese e' sempre più critica. Gli industriali invitano a fare presto, prestissimo, le famiglie faticano ad arrivare alla terza settimana del mese, i dati sulla disoccupazione sono drammatici. E dentro il Pd e' ormai guerra aperta tra i bersaniani e renziani sulla linea del partito, ma non solo. L'ultima scintilla e' scaturita dalla mancata individuazione del sindaco di Firenze a grande elettore per il presidente della Repubblica.
Mentre i politici sono affaccendati a perdere tempo e a sfogliare la margherita dei nomi per il Quirinale, la situazione del Paese e' sempre più critica. Gli industriali invitano a fare presto, prestissimo, le famiglie faticano ad arrivare alla terza settimana del mese, i dati sulla disoccupazione sono drammatici. E dentro il Pd e' ormai guerra aperta tra i bersaniani e renziani sulla linea del partito, ma non solo. L'ultima scintilla e' scaturita dalla mancata individuazione del sindaco di Firenze a grande elettore per il presidente della Repubblica.
mercoledì 10 aprile 2013
Primo "passo" dopo 45 giorni di stallo
Editoriale Radio Onda Libera del 10 aprile
A sorpresa ieri si e' svolto il faccia tra Berlusconi e
Bersani. L'obiettivo è individuare un nome condiviso per la presidenza della
Repubblica. L'incontro è durato circa un'ora e si è svolto a Montecitorio. Si
è parlato di criteri, di metodi per arrivare poi a qualche nome.
martedì 9 aprile 2013
Quel treno deragliato "chiede"
maggiore prevenzione
Editoriale Radio Onda Libera del 9 aprile 2013
Ieri marrina a Umbertide, un treno di pendolari e' deragliato, 23 i feriti, per fortuna nessuno grave. La dinamica e' ormai nota, ma la riassumiamo in pochi secondi. Secondo la ricostruzione, alle 6.24, all’uscita di una galleria nei pressi di Montecastelli, il convoglio ferroviario (due carrozze) impegnato nella corsa Sansepolcro-Perugia, ha trovato improvvisamente la sede ferroviaria invasa da detriti (pietre-terra) provenienti da una frana. Immediati i soccorsi e il trasferimento dei feriti agli ospedali vicini.
Ieri marrina a Umbertide, un treno di pendolari e' deragliato, 23 i feriti, per fortuna nessuno grave. La dinamica e' ormai nota, ma la riassumiamo in pochi secondi. Secondo la ricostruzione, alle 6.24, all’uscita di una galleria nei pressi di Montecastelli, il convoglio ferroviario (due carrozze) impegnato nella corsa Sansepolcro-Perugia, ha trovato improvvisamente la sede ferroviaria invasa da detriti (pietre-terra) provenienti da una frana. Immediati i soccorsi e il trasferimento dei feriti agli ospedali vicini.
Crescono i licenziamenti
e la politica resta a guardare
Editoriale Radio Onda Libera dell'8 aprile 2013
Nell'arco del 2012 i licenziamenti hanno superato quota un milione (1.027.462), con un aumento del 13,9% rispetto al 2011 (quando sono stati 901.796). E' quanto risulta dai dati del ministero del Lavoro. Nel solo ultimo trimestre sono stati 329.259 con un aumento del 15,1% rispetto allo stesso periodo 2011.
Nell'arco del 2012 i licenziamenti hanno superato quota un milione (1.027.462), con un aumento del 13,9% rispetto al 2011 (quando sono stati 901.796). E' quanto risulta dai dati del ministero del Lavoro. Nel solo ultimo trimestre sono stati 329.259 con un aumento del 15,1% rispetto allo stesso periodo 2011.
domenica 7 aprile 2013
Ancora tre volte al voto
E c’è chi “vale” doppio
Il punto del direttore del 7 aprile 2013
Non si sono smaltiti ancora i postumi della campagna elettorale che ha portato il Paese al voto un mese fa ed ecco all’orizzonte, più o meno prossimo, altre tre competizioni.
venerdì 5 aprile 2013
Renzi accelera, il Pd non tanto
Editoriale Radio Onda Libera del 5 aprile 2013
Il quadro politico e' di stallo, nel senso che non si va avanti nella formazione del governo ma e' vivace dal punto di vista delle polemiche. Allora, le ultime novità. Renzi sprona tutti, dicendo che basta perdere tempo, perfino la Chiesa e' più veloce. Poi attacca Bersani e spacca il Pd, ma detta anche la linea: governo con il Pdl o si torna al voto. Il capo dello Stato Napolitano risponde al sindaco di Firenze: "Non stiamo perdendo tempo". I bersaniani reagiscono e dicono che quella di Renzi non e' la linea del partito e che andare al voto e' da irresponsabili.
Il quadro politico e' di stallo, nel senso che non si va avanti nella formazione del governo ma e' vivace dal punto di vista delle polemiche. Allora, le ultime novità. Renzi sprona tutti, dicendo che basta perdere tempo, perfino la Chiesa e' più veloce. Poi attacca Bersani e spacca il Pd, ma detta anche la linea: governo con il Pdl o si torna al voto. Il capo dello Stato Napolitano risponde al sindaco di Firenze: "Non stiamo perdendo tempo". I bersaniani reagiscono e dicono che quella di Renzi non e' la linea del partito e che andare al voto e' da irresponsabili.
Grillo non cambia idea
Editoriale Radio Onda Libera del 4 aprile 2013
La politica tiene banco. Due i fatti più significativi. Il primo riguarda il Movimento 5 Stelle, attraversato da un dibattito interno molto vivace. Tanto che il leader Beppe Grillo ha chiarito la linea politica, ribadendo per l'ennesima volta di non avere nessuna intenzione di fare accordi con i vecchi partiti, compreso il Pd di Bersani. Rivolgendosi direttamente agli elettori, Grillo ha detto: "Se avete votato per il Movimento 5 Stelle pensando che sarebbe giusto fare un accordo con quei partiti che ci hanno portato in questa condizione, allora avete sbagliato a votare".
La politica tiene banco. Due i fatti più significativi. Il primo riguarda il Movimento 5 Stelle, attraversato da un dibattito interno molto vivace. Tanto che il leader Beppe Grillo ha chiarito la linea politica, ribadendo per l'ennesima volta di non avere nessuna intenzione di fare accordi con i vecchi partiti, compreso il Pd di Bersani. Rivolgendosi direttamente agli elettori, Grillo ha detto: "Se avete votato per il Movimento 5 Stelle pensando che sarebbe giusto fare un accordo con quei partiti che ci hanno portato in questa condizione, allora avete sbagliato a votare".
mercoledì 3 aprile 2013
Alla Camera qualcosa si muove
Editoriale Radio Onda Libera del 3 aprile 2013
Nonostante la situazione di stallo per la formazione del governo, qualcosa di buono all'interno dei Palazzi si comincia a vedere. Forse per effetto della presenza del Movimento 5 Stelle, forse perché finalmente anche i politici si sono resi conto che la corda non va tirata troppo altrimenti si rompe. Comunque, ed è questa la notizia, alla Camera dei deputati sono state votate all'unanimità misure per ridurre le spese.
Nonostante la situazione di stallo per la formazione del governo, qualcosa di buono all'interno dei Palazzi si comincia a vedere. Forse per effetto della presenza del Movimento 5 Stelle, forse perché finalmente anche i politici si sono resi conto che la corda non va tirata troppo altrimenti si rompe. Comunque, ed è questa la notizia, alla Camera dei deputati sono state votate all'unanimità misure per ridurre le spese.
martedì 2 aprile 2013
Napolitano sfida i veti incrociati
Editoriale Radio Onda Libera del 2 aprile 2013
I saggi non piacciono, il Colle li difende. Le critiche dei partiti con il passare delle ore sono diventate più aspre e la situazione più ingarbugliata. Questo il quadro alla ripresa dei lavori e delle attività dopo i due giorni di festa pasquale. Dal Quirinale sono arrivate le giustificazioni e le precisazioni. E' stato detto che le due commissioni di saggi avranno un ruolo ricognitivo e limiti temporali. Quindi i gruppi di lavoro sono a tempo determinato.
I saggi non piacciono, il Colle li difende. Le critiche dei partiti con il passare delle ore sono diventate più aspre e la situazione più ingarbugliata. Questo il quadro alla ripresa dei lavori e delle attività dopo i due giorni di festa pasquale. Dal Quirinale sono arrivate le giustificazioni e le precisazioni. E' stato detto che le due commissioni di saggi avranno un ruolo ricognitivo e limiti temporali. Quindi i gruppi di lavoro sono a tempo determinato.
Dieci saggi e poche novità
Editoriale Radio Onda Libera dell'1 aprile 2013
Non abbiamo ancora un governo, ma abbiamo 10 saggi. Ecco, questa la situazione. Il presidente della Repubblica Napolitano sta facendo l'estremo tentativo, l'ultimo prima della fine del suo mandato. Due gruppi di esperti che avranno il compito di formulare alcune proposte condivise ai partiti su decisioni e riforme da mettere in campo.
Non abbiamo ancora un governo, ma abbiamo 10 saggi. Ecco, questa la situazione. Il presidente della Repubblica Napolitano sta facendo l'estremo tentativo, l'ultimo prima della fine del suo mandato. Due gruppi di esperti che avranno il compito di formulare alcune proposte condivise ai partiti su decisioni e riforme da mettere in campo.
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