venerdì 5 ottobre 2012

La lotta agli sprechi ha tempi lunghi

Editoriale Radio Onda Libera 21 settembre 2012

Il pranzo dei deputati? Metà lo paga la Camera. Ed e' un "regalo" che costa 3,5 milioni all'anno. Eh si perche' 20 euro, pasto completo, li paga l'onorevole, gli altri 18 li integra l'amministrazione di Montecitorio attingendo al capitolo "ristorazione". Ma e' un andazzo non più sostenibile. 


I questori confermano che le casse non se lo possono più permettere. Alla luce del giro di vite imposto al bilancio si cambierà registro. Ma non da ora, l'impegno e' a partire dal 2014. Perché la procedura per il cambiamento del servizio di self service e' lunga. La burocrazia, anche quella parlamentare, necessita dei suoi tempi.
Il sistema di compartecipazione al prezzo del pasto sarà rivisto prevedendo in ogni caso, per i deputati, che il pagamento delle consumazioni presso il self service sia a totale carico degli stessi. Ma è un avviso a futura memoria, gli attuali parlamentari potranno dormire (e mangiare) tranquilli. Il fatto è che la "compartecipazione" al pasto costa davvero tanto, troppo, per tempi di magra. E' giusto che anche i deputati facciano qualche sacrificio.
Ma ecco le considerazioni. Primo, e' inconcepibile che con le indennità e gli stipendi che incassano i nostri parlamentari debbano avere anche la mensa interna a prezzi scontati. Secondo, chissà perché quando si tratta di eliminare qualche privilegio non si comincia mai da subito, ma sempre dalla prossima legislatura. E così i nostri deputati potranno continuare a mangiare gli spaghetti con le vongole a 5 euro tanto per fare un esempio.
In conclusione, con tutto quello che sta succedendo con gli scandali dei soldi pubblici utilizzati per spese private, chissa' se e quando i nostri politici si metteranno una mano sulla coscienza e si renderanno conto che la cuccagna sta per finire. 

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