Editoriale Radio Onda Libera del 30 novembre 2015
La politica è in pieno movimento, il Parlamento è alle prese con la legge di stabilità, i partiti con sondaggi e scelta dei candidati. Tra qualche mese si voterà per le amministrative in alcuni Comuni importanti e anche decisivi, da cui dipenderà in un certo senso la linea o la sopravvivenza del governo. Il Pd ha stabilito il 20 marzo per le primarie ma i nomi dei candidati che si sfideranno ancora non ci sono. Stesso impasse anche per gli altri, del resto le voci parlano addirittura di un voto a giugno per motivi strategici.
Il blog del direttore responsabile del Gruppo Corriere (Corriere dell'Umbria, Corriere di Siena,
Corriere di Arezzo, Corriere di Maremma, Corriere di Viterbo, Corriere di Rieti)
lunedì 30 novembre 2015
Superare le regioni
ma il modello esiste
Il punto del direttore del 29 novembre 2015
Italia di mezzo, Italia Mediana, Italia centrale. Sono alcuni dei termini in uso da qualche anno per indicare la macroregione frutto dell’aggregazione, che è di là da venire, di più territori che si trovano nel cuore della Penisola. Il tema viene di tanto in tanto rispolverato e si fanno i soliti discorsi, si organizzano i soliti convegni e stati generali, si rilasciano le solite dichiarazioni. Ora è tornato d’attualità grazie a due fatti.
Italia di mezzo, Italia Mediana, Italia centrale. Sono alcuni dei termini in uso da qualche anno per indicare la macroregione frutto dell’aggregazione, che è di là da venire, di più territori che si trovano nel cuore della Penisola. Il tema viene di tanto in tanto rispolverato e si fanno i soliti discorsi, si organizzano i soliti convegni e stati generali, si rilasciano le solite dichiarazioni. Ora è tornato d’attualità grazie a due fatti.
Bisogna avere la forza di denunciare
Editoriale Radio Onda Libera del 27 novembre 2015
L'inchiesta sul delitto di Perugia si arricchisce di altri particolari, di altre novità mente continuano gli attestati di cordoglio per la morte di una avvocatessa uccisa dal marito geloso a colpi di fucile. L'uomo l'altro ieri, nel giorno della sensibilizzazione della violenza sulle donne, dopo un'ennesima lite ha caricato il fucile e le ha sparato al basso ventre. Il figlio di sei anni era nella casa ma per fortuna non ha assistito all'omicidio. Questa mattina è prevista l'autopsia sul corpo della donna è sempre stamattina c'è l'udienza di convalida dell'arresto dell'agente immobiliare.
L'inchiesta sul delitto di Perugia si arricchisce di altri particolari, di altre novità mente continuano gli attestati di cordoglio per la morte di una avvocatessa uccisa dal marito geloso a colpi di fucile. L'uomo l'altro ieri, nel giorno della sensibilizzazione della violenza sulle donne, dopo un'ennesima lite ha caricato il fucile e le ha sparato al basso ventre. Il figlio di sei anni era nella casa ma per fortuna non ha assistito all'omicidio. Questa mattina è prevista l'autopsia sul corpo della donna è sempre stamattina c'è l'udienza di convalida dell'arresto dell'agente immobiliare.
giovedì 26 novembre 2015
Furia omicida, paga ancora una donna
Editoriale Radio Onda Libera del 26 novembre 2015
Ha ucciso la moglie per motivi di gelosia. Il fatto è noto, è stato rilanciato dai telegiornali ed è sulle prime pagine dei giornali. E' accaduto ieri pomeriggio, intorno alle 16, a Perugia. Un uomo, un agente di commercio, di 43 anni, ha telefonato al 112 confessando di aver fatto una cosa molto grave. Carabinieri e ambulanza arrivano subito sul posto ma per la povera vittima, un'avvocatessa di 40 anni, non c’è nulla da fare.
Ha ucciso la moglie per motivi di gelosia. Il fatto è noto, è stato rilanciato dai telegiornali ed è sulle prime pagine dei giornali. E' accaduto ieri pomeriggio, intorno alle 16, a Perugia. Un uomo, un agente di commercio, di 43 anni, ha telefonato al 112 confessando di aver fatto una cosa molto grave. Carabinieri e ambulanza arrivano subito sul posto ma per la povera vittima, un'avvocatessa di 40 anni, non c’è nulla da fare.
Lo Stato continua a spendere male
Editoriale Radio Onda Libera del 25 novembre 2015
I conti dello Stato sono tutti on line, all'insegna della trasparenza, e spulciando come vengono spesi i soldi pubblici si scoprono delle chicche. Per esempio le Province come enti politici non esistono più, ma nel 2015 hanno ricevuto un miliardo di euro dallo Stato. Quanto costa il Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, un ente considerato da tutti e da sempre inutile perché non fa nulla e che sarà abolito con la riforma Boschi? Sei milioni di euro da inizio anno.
I conti dello Stato sono tutti on line, all'insegna della trasparenza, e spulciando come vengono spesi i soldi pubblici si scoprono delle chicche. Per esempio le Province come enti politici non esistono più, ma nel 2015 hanno ricevuto un miliardo di euro dallo Stato. Quanto costa il Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, un ente considerato da tutti e da sempre inutile perché non fa nulla e che sarà abolito con la riforma Boschi? Sei milioni di euro da inizio anno.
mercoledì 25 novembre 2015
Si fa presto a dire ripresa
Editoriale Onda Libera del 24 novembre 2015
Oggi parliamo di crisi e povertà. Nonostante i segnali di ripresa, nonostante gli indicatori positivi che parlano di una situazione in miglioramento, in Italia una persona su quattro è a rischio povertà. Un dato ancora alto, che fa riflettere. Arriva dal nuovo rapporto Istat su reddito e condizioni di vita, che all'apparenza sembra ottimistico perché sono calati del 25% negli ultimi tre anni gli italiani che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni e diminuiscono anche quelli che non possono permettersi una settimana di ferie all'anno lontano da casa (dal 51,0% al 49,5%) o una spesa imprevista pari a 800 euro (dal 40,2% al 38,8%).
Oggi parliamo di crisi e povertà. Nonostante i segnali di ripresa, nonostante gli indicatori positivi che parlano di una situazione in miglioramento, in Italia una persona su quattro è a rischio povertà. Un dato ancora alto, che fa riflettere. Arriva dal nuovo rapporto Istat su reddito e condizioni di vita, che all'apparenza sembra ottimistico perché sono calati del 25% negli ultimi tre anni gli italiani che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni e diminuiscono anche quelli che non possono permettersi una settimana di ferie all'anno lontano da casa (dal 51,0% al 49,5%) o una spesa imprevista pari a 800 euro (dal 40,2% al 38,8%).
domenica 22 novembre 2015
Tra questioni serie e beghe di cortile
Il punto del direttore del 22 novembre 2015
L’Umbria è alle prese con problemi seri, dall’università che perde colpi su colpi (l’ultima non promozione arriva dall’Anvur) al lavoro che non c’è nonostante i segnali di ripresa, da una sanità che cala il livello di qualità (basta leggere i dati del 2014) al coinvolgimento in sospetti mafiosi di una società partecipata come la Gesenu. Solo per citare per titoli quattro questioni che dovrebbero essere inserite al primo punto di un qualsiasi ordine del giorno di una classe dirigente che si rispetti. E invece il partito di maggioranza, il Pd, che ha la responsabilità di governare questa regione che fa? Trascorre i giorni a dividersi, a contrapporsi, a combattere a parole le correnti e nei fatti a fomentarle.
L’Umbria è alle prese con problemi seri, dall’università che perde colpi su colpi (l’ultima non promozione arriva dall’Anvur) al lavoro che non c’è nonostante i segnali di ripresa, da una sanità che cala il livello di qualità (basta leggere i dati del 2014) al coinvolgimento in sospetti mafiosi di una società partecipata come la Gesenu. Solo per citare per titoli quattro questioni che dovrebbero essere inserite al primo punto di un qualsiasi ordine del giorno di una classe dirigente che si rispetti. E invece il partito di maggioranza, il Pd, che ha la responsabilità di governare questa regione che fa? Trascorre i giorni a dividersi, a contrapporsi, a combattere a parole le correnti e nei fatti a fomentarle.
sabato 21 novembre 2015
Il Papa contro i maledetti della guerra
Editoriale Radio Onda Libera del 20 novembre 2015
Chiudiamo la settimana parlando ancora degli attentati di venerdì scorso, giusto una settimana fa, in Francia perché la paura che possano ripetersi gli attacchi è reale, molto sentita anche nel nostro Paese dove l'Fbi ha individuato in Roma e Milano le due città nel mirino dei terroristi islamici.
Chiudiamo la settimana parlando ancora degli attentati di venerdì scorso, giusto una settimana fa, in Francia perché la paura che possano ripetersi gli attacchi è reale, molto sentita anche nel nostro Paese dove l'Fbi ha individuato in Roma e Milano le due città nel mirino dei terroristi islamici.
giovedì 19 novembre 2015
Italia di nuovo nel mirino dell'Isis
Editoriale Radio Onda Libera del 19 novembre 2015
A neppure una settimana dagli attacchi di Parigi, a una ventina di giorni dall'inizio del Giubileo, scatta l'allarme rosso in Italia. L’Fbi ha inviato alle nostre autorità di sicurezza una segnalazione in cui vengono indicati la basilica di San Pietro a Roma, il duomo e il teatro alla Scala di Milano come possibili obiettivi di un attentato terroristico. Ovviamente si tratta di indicazioni generiche e non ci sono segnalazioni temporali o specifiche.
A neppure una settimana dagli attacchi di Parigi, a una ventina di giorni dall'inizio del Giubileo, scatta l'allarme rosso in Italia. L’Fbi ha inviato alle nostre autorità di sicurezza una segnalazione in cui vengono indicati la basilica di San Pietro a Roma, il duomo e il teatro alla Scala di Milano come possibili obiettivi di un attentato terroristico. Ovviamente si tratta di indicazioni generiche e non ci sono segnalazioni temporali o specifiche.
E' indispensabile una strategia globale
Editoriale Radio Onda Libera del 18 novembre 2015
La paura del terrorismo si diffonde, ieri sera un allarme bomba ha fatto sospendere ad Hannover la partita amichevole Germania-Olanda. Ma non solo, l'allarme è scattato anche in una sala concerti e alla stazione. Intanto, questa è una notizia fresca, poche ore fa intorno alle 4 c'è stato un blitz delle teste di cuoio francesi in un sobborgo di Parigi dove secondo gli inquirenti si trova un covo di terroristi e dove si pensa sia asserragliato anche Abdelhamid Abaaoud, considerato la mente delle stragi di Parigi con 4 suoi.
La paura del terrorismo si diffonde, ieri sera un allarme bomba ha fatto sospendere ad Hannover la partita amichevole Germania-Olanda. Ma non solo, l'allarme è scattato anche in una sala concerti e alla stazione. Intanto, questa è una notizia fresca, poche ore fa intorno alle 4 c'è stato un blitz delle teste di cuoio francesi in un sobborgo di Parigi dove secondo gli inquirenti si trova un covo di terroristi e dove si pensa sia asserragliato anche Abdelhamid Abaaoud, considerato la mente delle stragi di Parigi con 4 suoi.
martedì 17 novembre 2015
Tra cadute di stile e un po’ di coraggio
Il punto del direttore del 17 novembre 2015
La politica riesce ancora a sorprendere. In negativo e in positivo. Sia quando spacca i partiti come una mela che quando induce al senso di responsabilità. Proprio la responsabilità, come vedremo in seguito, è il filo conduttore di questo editoriale. L'argomento principe risponde al nome di Gesenu con tutti gli annessi e i connessi, vale a dire interdittive antimafia e dimissioni in ritardo, sospetti pesanti e polemiche a iosa.
La politica riesce ancora a sorprendere. In negativo e in positivo. Sia quando spacca i partiti come una mela che quando induce al senso di responsabilità. Proprio la responsabilità, come vedremo in seguito, è il filo conduttore di questo editoriale. L'argomento principe risponde al nome di Gesenu con tutti gli annessi e i connessi, vale a dire interdittive antimafia e dimissioni in ritardo, sospetti pesanti e polemiche a iosa.
Le risposte d'istinto non servono
Editoriale Radio Onda Libera del 17 novembre 2015
Mentre continua la caccia agli attentatori, mentre proseguono gli atti di solidarietà, i leader del mondo stanno decidendo come reagire agli attacchi dell'Isis, quale strategia adottare in questa guerra anomala per gli obiettivi ma sanguinosa e feroce nelle modalità e nei risultati. Serve una grande e unica coalizione per combattere questo esercito terroristico. Questa la proposta del presidente francese Hollande che ha annunciato a breve un incontro con Obama e Putin. E ha anche annunciato l'estensione dello stato d'emergenza per tre mesi.
Mentre continua la caccia agli attentatori, mentre proseguono gli atti di solidarietà, i leader del mondo stanno decidendo come reagire agli attacchi dell'Isis, quale strategia adottare in questa guerra anomala per gli obiettivi ma sanguinosa e feroce nelle modalità e nei risultati. Serve una grande e unica coalizione per combattere questo esercito terroristico. Questa la proposta del presidente francese Hollande che ha annunciato a breve un incontro con Obama e Putin. E ha anche annunciato l'estensione dello stato d'emergenza per tre mesi.
Guerra difficile ma da vincere
Editoriale Radio Onda Libera del 16 novembre 2015
Strage di Parigi. Un attacco senza precedenti, un attacco alla democrazia, all'umanità. "La terza guerra mondiale combattuta a pezzi", ha detto il Papa. E' stato l'11 settembre della Francia. Il 13 novembre come l'11 settembre 2001 alle Torri gemelle. Il terrorismo islamico ha colpito la normalità, la gente comune che un venerdì sera si ritrovava allo stadio per assistere a una partita, in un bar, al ristorante, in un teatro per un sentire un concerto. Luoghi normali, fino all'altra notte tranquilli e sicuri. Poi un attentato dietro l'altro in più punti della città, a opera di kamikaze che uccidono uomini, donne, bambini innocenti nel nome di Allah, nel nome di una religione.
Strage di Parigi. Un attacco senza precedenti, un attacco alla democrazia, all'umanità. "La terza guerra mondiale combattuta a pezzi", ha detto il Papa. E' stato l'11 settembre della Francia. Il 13 novembre come l'11 settembre 2001 alle Torri gemelle. Il terrorismo islamico ha colpito la normalità, la gente comune che un venerdì sera si ritrovava allo stadio per assistere a una partita, in un bar, al ristorante, in un teatro per un sentire un concerto. Luoghi normali, fino all'altra notte tranquilli e sicuri. Poi un attentato dietro l'altro in più punti della città, a opera di kamikaze che uccidono uomini, donne, bambini innocenti nel nome di Allah, nel nome di una religione.
domenica 15 novembre 2015
I nemici sono tra noi:
è un odio da estirpare
Il punto del direttore del 15 novembre 2015
Le parole non bastano per esprimere i fatti di Parigi. Eppure da venerdì notte se ne sono spese tante, tantissime. Di sgomento, dolore, choc, vicinanza. E sotto con dichiarazioni, commenti, fiaccolate, sit in, lacrime e fiori. Mentre sugli schermi delle televisioni di tutto il mondo e via social si inseguivano le immagini delle stragi, della folle violenza che correva lungo le strade della capitale francese, ecco con il passare delle ore razionalizzare e ammettere che si è trattato di un attacco all’umanità, all’Occidente. Anzi, forse siamo proprio nel pieno di una terza guerra mondiale combattuta a pezzi come ha detto con la voce commossa Papa Francesco.
Le parole non bastano per esprimere i fatti di Parigi. Eppure da venerdì notte se ne sono spese tante, tantissime. Di sgomento, dolore, choc, vicinanza. E sotto con dichiarazioni, commenti, fiaccolate, sit in, lacrime e fiori. Mentre sugli schermi delle televisioni di tutto il mondo e via social si inseguivano le immagini delle stragi, della folle violenza che correva lungo le strade della capitale francese, ecco con il passare delle ore razionalizzare e ammettere che si è trattato di un attacco all’umanità, all’Occidente. Anzi, forse siamo proprio nel pieno di una terza guerra mondiale combattuta a pezzi come ha detto con la voce commossa Papa Francesco.
sabato 14 novembre 2015
Doppio tradimento a Messina
Editoriale Radio Onda Libera del 13 novembre 2015
Gettonopoli. L'ennesima truffa ai danni dello Stato. Questa volta a compierla sono un gruppetto di politici che intascavano il gettone di presenza senza partecipare ai lavori delle commissioni comunali. E' accaduto a Messina e l'inchiesta ha accertato che solo nel 2014 la Gettonopoli è costata alle casse del Comune quasi un milione di euro. Il gip ha disposto per dodici politici assenteisti una sorta di Daspo, cioè dovranno firmare nell'ufficio della polizia municipale un minuto prima e un minuto dopo la fine dei lavori della commissione di cui fanno parte.
Gettonopoli. L'ennesima truffa ai danni dello Stato. Questa volta a compierla sono un gruppetto di politici che intascavano il gettone di presenza senza partecipare ai lavori delle commissioni comunali. E' accaduto a Messina e l'inchiesta ha accertato che solo nel 2014 la Gettonopoli è costata alle casse del Comune quasi un milione di euro. Il gip ha disposto per dodici politici assenteisti una sorta di Daspo, cioè dovranno firmare nell'ufficio della polizia municipale un minuto prima e un minuto dopo la fine dei lavori della commissione di cui fanno parte.
giovedì 12 novembre 2015
La spending review può attendere
Editoriale Radio Onda Libera del 12 novembre 2015
La spending review, ovvero la revisione della spesa pubblica, non è una priorità per il governo. Eppure da una decina di anni, più o meno, ci hanno riempito la testa con l'urgenza di tagliare, di rivedere i conti, di risparmiare. Oggi non è più così. Perché l'ennesimo esperto ha alzato bandiera bianca e ha mollato l'incarico. Negli ultimi otto anni abbiamo cambiato ben 4 commissari alla spending review. Si è dimesso il professor Roberto Perotti, docente della Bocconi, entrato nello staff di palazzo Chigi appena sei mesi fa.
La spending review, ovvero la revisione della spesa pubblica, non è una priorità per il governo. Eppure da una decina di anni, più o meno, ci hanno riempito la testa con l'urgenza di tagliare, di rivedere i conti, di risparmiare. Oggi non è più così. Perché l'ennesimo esperto ha alzato bandiera bianca e ha mollato l'incarico. Negli ultimi otto anni abbiamo cambiato ben 4 commissari alla spending review. Si è dimesso il professor Roberto Perotti, docente della Bocconi, entrato nello staff di palazzo Chigi appena sei mesi fa.
Bergoglio non fa sconti alla Chiesa
Editoriale Radio Onda Libera dell'11 novembre 2015
Papa Francesco come al solito bacchetta la Chiesa che è colpevole di non svolgere bene il proprio compito, quello di essere vicina alla gente e in particolare ai deboli ha ripetuto ieri a Firenze davanti alle 50mila persone accorse allo stadio Franchi per assistere alla messa da lui celebrata. La Chiesa vive in mezzo alla gente e per la gente. Deve essere lontana dal potere, dal denaro. Quindi, se da una parte il pontefice ha avvertito sulla pericolosità della "ossessione di preservare la propria gloria, la propria dignità, la propria influenza, che non deve far parte dei nostri sentimenti", dall'altra Bergoglio aveva ricordato la bellezza di "una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti".
Papa Francesco come al solito bacchetta la Chiesa che è colpevole di non svolgere bene il proprio compito, quello di essere vicina alla gente e in particolare ai deboli ha ripetuto ieri a Firenze davanti alle 50mila persone accorse allo stadio Franchi per assistere alla messa da lui celebrata. La Chiesa vive in mezzo alla gente e per la gente. Deve essere lontana dal potere, dal denaro. Quindi, se da una parte il pontefice ha avvertito sulla pericolosità della "ossessione di preservare la propria gloria, la propria dignità, la propria influenza, che non deve far parte dei nostri sentimenti", dall'altra Bergoglio aveva ricordato la bellezza di "una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti".
mercoledì 11 novembre 2015
C'è chi si compatta e chi si frantuma
Editoriale Radio Onda Libera del 10 novembre 2015
Renzi e il centrosinistra già pensano alle prossime elezioni amministrative, soprattutto dopo l'uscita di scena del sindaco Marino a Roma. L'appuntamento con le comunali, si parla di giugno, sarà un banco di prova per il governo. A palazzo Chigi lo sanno bene, come lo sanno al Nazareno, sede del Pd. Nonostante si andrà al voto in città simbolo come Milano, Napoli, Bologna e Roma, appunto, il premier cerca di spostare l'attenzione su un'altra scadenza, quella dell'autunno, del referendum sulla riforma del Senato, sempre se la tabella di marcia per l'approvazione sarà rispettata.
Renzi e il centrosinistra già pensano alle prossime elezioni amministrative, soprattutto dopo l'uscita di scena del sindaco Marino a Roma. L'appuntamento con le comunali, si parla di giugno, sarà un banco di prova per il governo. A palazzo Chigi lo sanno bene, come lo sanno al Nazareno, sede del Pd. Nonostante si andrà al voto in città simbolo come Milano, Napoli, Bologna e Roma, appunto, il premier cerca di spostare l'attenzione su un'altra scadenza, quella dell'autunno, del referendum sulla riforma del Senato, sempre se la tabella di marcia per l'approvazione sarà rispettata.
martedì 10 novembre 2015
Prove di ri-unione nel centrodestra
Editoriale Radio Onda Libera del 9 novembre 2015
Il centrodestra riprova a unirsi, a fare politica insieme. L'occasione è stata ieri la manifestazione di Bologna, dove sul palco si sono ritrovati Berlusconi, Salvini e la Meloni, i leader di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia. Sembra la riedizione del 1994, quando al posto di Salvini c'era Bossi e al posto della Meloni c'era Fini. Oltre vent'anni fa. L'unico a fare da trait d'union l'ex cavaliere. E ieri doveva essere il grande ritorno del padre nobile, il fondatore della Casa delle Libertà, la prima coalizione vincente dopo Tangentopoli che arrivò al governo sconfiggendo la gioiosa macchina da guerra guidata da Occhetto.
Il centrodestra riprova a unirsi, a fare politica insieme. L'occasione è stata ieri la manifestazione di Bologna, dove sul palco si sono ritrovati Berlusconi, Salvini e la Meloni, i leader di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia. Sembra la riedizione del 1994, quando al posto di Salvini c'era Bossi e al posto della Meloni c'era Fini. Oltre vent'anni fa. L'unico a fare da trait d'union l'ex cavaliere. E ieri doveva essere il grande ritorno del padre nobile, il fondatore della Casa delle Libertà, la prima coalizione vincente dopo Tangentopoli che arrivò al governo sconfiggendo la gioiosa macchina da guerra guidata da Occhetto.
domenica 8 novembre 2015
I rifiuti puzzano sempre più
e Bocci tira le orecchie al Pd
Il punto del direttore dell'8 novembre 2015
Un bubbone inteso come piaga morale, pericolo sociale. Così rischia di essere definito il caso Gesenu con tutte le società collegate. Non una, non due, ma ben tre interdittive antimafia. Una alla società principe, la Gesenu appunto, al seconda ad Ecoimpianti, la terza, l’ultima, per ora, a Gest. Provvedimenti che arrivano nel giro di una decina di giorni a firma del prefetto Antonella De Miro, dopo che un’inchiesta ha svelato ipotesi di traffico illecito di rifiuti e inquinamento, con una dozzina di manager e tecnici indagati (a otto di loro è contestata anche l’associazione per delinquere).
venerdì 6 novembre 2015
Vaticano da una bufera all'altra
Editoriale Radio Onda Libera del 5 novembre 2015
Cosa succede in Vaticano? Siamo davvero davanti a un secondo Vatileaks? E' di poche ore fa la notizia dell’arresto dei due “corvi”, un monsignore e una donna membri di una commissione che avrebbe dovuto cambiare le strutture economiche della santa sede. I due avrebbero sottratto carte e registrazioni che sono confluite in due libri che stanno facendo discutere prima dell'uscita prevista per oggi: "Via Crucis" di Gianluigi Nuzzi, già autore del celebre "Vaticano spa" nel 2009, e "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi.
Cosa succede in Vaticano? Siamo davvero davanti a un secondo Vatileaks? E' di poche ore fa la notizia dell’arresto dei due “corvi”, un monsignore e una donna membri di una commissione che avrebbe dovuto cambiare le strutture economiche della santa sede. I due avrebbero sottratto carte e registrazioni che sono confluite in due libri che stanno facendo discutere prima dell'uscita prevista per oggi: "Via Crucis" di Gianluigi Nuzzi, già autore del celebre "Vaticano spa" nel 2009, e "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi.
Pensioni rubate, scandalo continuo
Editoriale Radio Onda Libera del 4 novembre 2015
Un altro scandalo, un altro caso di ladrocinio. Questa volta riguarda i falsi invalidi. Ne sono stati individuati trenta a Napoli. Percepivano la pensione e lavoravano nei negozi del centro. Li hanno scoperti i carabinieri che hanno certificato una truffa da 2,4 milioni da euro e proceduto al sequestro di beni mobili e immobili. I reati contestati vanno dalla truffa ai danni di ente pubblico, contraffazione di certificazioni mediche, falsità ideologica da parte di pubblico ufficiale in atto pubblico.
Un altro scandalo, un altro caso di ladrocinio. Questa volta riguarda i falsi invalidi. Ne sono stati individuati trenta a Napoli. Percepivano la pensione e lavoravano nei negozi del centro. Li hanno scoperti i carabinieri che hanno certificato una truffa da 2,4 milioni da euro e proceduto al sequestro di beni mobili e immobili. I reati contestati vanno dalla truffa ai danni di ente pubblico, contraffazione di certificazioni mediche, falsità ideologica da parte di pubblico ufficiale in atto pubblico.
Stato e Regioni ai ferri corti
Editoriale Radio Onda Libera del 3 novembre 2015
La legge di stabilità ha avviato il suo iter e abbondano le critiche. Le ultime sono quelle delle Regioni, i cui governatori sostengono che i tagli dal 2017 al 2019 configurano una situazione che nei fatti mette a rischio la sopravvivenza del sistema Regioni. In poche parole si tratta di uno scontro vero e proprio. E' quanto sostiene Chiamparino, presidente dimissionario della conferenza Stato-Regioni, secondo cui "i 17 miliardi di tagli sono insostenibili. Dobbiamo capire quale è il valore istituzionale che viene dato alle Regioni, e in particolare al sistema Sanità, che è uno dei più virtuosi al mondo. il sospetto è che si pensa di far funzionare la sanità in maniera centralizzata e questo non è ben visto dalle Regioni".
La legge di stabilità ha avviato il suo iter e abbondano le critiche. Le ultime sono quelle delle Regioni, i cui governatori sostengono che i tagli dal 2017 al 2019 configurano una situazione che nei fatti mette a rischio la sopravvivenza del sistema Regioni. In poche parole si tratta di uno scontro vero e proprio. E' quanto sostiene Chiamparino, presidente dimissionario della conferenza Stato-Regioni, secondo cui "i 17 miliardi di tagli sono insostenibili. Dobbiamo capire quale è il valore istituzionale che viene dato alle Regioni, e in particolare al sistema Sanità, che è uno dei più virtuosi al mondo. il sospetto è che si pensa di far funzionare la sanità in maniera centralizzata e questo non è ben visto dalle Regioni".
Proposta Boeri, un'occasione persa
Editoriale Radio Onda Libera del 2 novembre 2015
Oggi parliamo di pensioni, vitalizi, risparmi e dell'occasione persa. Ma andiamo con ordine. C'è sul tavolo una proposta avanzata dal presidente dell'Inps Boeri che è quella di tagliare "fino al 50%" i vitalizi dei politici, quando "superano la quota di 80-85mila euro lordi l’anno". Tagliare anche le pensioni "normali", quando vanno oltre la soglia degli 80mila euro. Ma con una sforbiciata meno pesante, fino al 12%, e solo se non sono "giustificate" dai contributi versati nel corso della vita.
Oggi parliamo di pensioni, vitalizi, risparmi e dell'occasione persa. Ma andiamo con ordine. C'è sul tavolo una proposta avanzata dal presidente dell'Inps Boeri che è quella di tagliare "fino al 50%" i vitalizi dei politici, quando "superano la quota di 80-85mila euro lordi l’anno". Tagliare anche le pensioni "normali", quando vanno oltre la soglia degli 80mila euro. Ma con una sforbiciata meno pesante, fino al 12%, e solo se non sono "giustificate" dai contributi versati nel corso della vita.
Giù il cappello al bis di Paciullo
Il punto del direttore dell'1 novembre 2015
Diversi sarebbero gli argomenti da trattare, diversi gli spunti che arrivano dalla politica, ma per una sorta di riparazione (continuità) torniamo a parlare di università e precisamente della Stranieri. Qui alle elezioni di martedì scorso l’unico candidato alla carica di rettore era il rettore uscente Giovanni Paciullo, quindi era scontato che fosse rieletto. Così infatti è stato e fin qui nulla di eccezionale, e ci mancava pure visto che non aveva sfidanti, la sua era una corsa in solitaria e l’ermellino non poteva sfuggirgli.
Diversi sarebbero gli argomenti da trattare, diversi gli spunti che arrivano dalla politica, ma per una sorta di riparazione (continuità) torniamo a parlare di università e precisamente della Stranieri. Qui alle elezioni di martedì scorso l’unico candidato alla carica di rettore era il rettore uscente Giovanni Paciullo, quindi era scontato che fosse rieletto. Così infatti è stato e fin qui nulla di eccezionale, e ci mancava pure visto che non aveva sfidanti, la sua era una corsa in solitaria e l’ermellino non poteva sfuggirgli.
Non è solo colpa di Marino
Editoriale Radio Onda Libera del 30 ottobre 2015
Sembra una telenovela, anche imbarazzante. Marino, il sindaco di Roma, prima si dimette, poi ci ripensa e ritira le dimissioni. Vuole andare in consiglio comunale e verificare cosa fanno i consiglieri. Vuole il confronto in aula. Oggi è la resa dei conti e se non ci sarà la maggioranza - perché sarebbero pronte diverse dimissioni del suo ormai ex partito che però non sarebbero sufficienti, quindi la minoranza andrà in soccorso dei dem (servono 25 consiglieri che abbandonano) - la testa del primo cittadino cadrà forse definitivamente.
Sembra una telenovela, anche imbarazzante. Marino, il sindaco di Roma, prima si dimette, poi ci ripensa e ritira le dimissioni. Vuole andare in consiglio comunale e verificare cosa fanno i consiglieri. Vuole il confronto in aula. Oggi è la resa dei conti e se non ci sarà la maggioranza - perché sarebbero pronte diverse dimissioni del suo ormai ex partito che però non sarebbero sufficienti, quindi la minoranza andrà in soccorso dei dem (servono 25 consiglieri che abbandonano) - la testa del primo cittadino cadrà forse definitivamente.
Tangenti e politica, siamo alle solite
Editoriale Radio Onda Libera del 29 ottobre 2015
Un altro giro di tangenti è stato scoperto, questa volta a Palermo. L'ennesimo scandalo di mazzette pagate per evitare intoppi nello svolgimento di un grande appalto di 26 milioni bandito dalla Regione. La notizia è fresca, il blitz è scattato all'alba, l'operazione è ancora in corso. E in carcere, anzi per la precisione agli arresti domiciliari, sono finiti il professore Dario Lo Bosco, presidente di Rfi (Rete ferroviaria italiana) e due dirigenti del Corpo forestale, Salvatore Marranca (responsabile del Servizio tecnico) e Giuseppe Quattrocchi (a capo del Servizio speciale per la conservazione del suolo e dell'ambiente naturale). Al centro dell'indagine, le mazzette che sarebbero state pagate da un imprenditore agrigentino, Massimo Campione, titolare di un'impresa di costruzioni, strade e impianti eolici.
Un altro giro di tangenti è stato scoperto, questa volta a Palermo. L'ennesimo scandalo di mazzette pagate per evitare intoppi nello svolgimento di un grande appalto di 26 milioni bandito dalla Regione. La notizia è fresca, il blitz è scattato all'alba, l'operazione è ancora in corso. E in carcere, anzi per la precisione agli arresti domiciliari, sono finiti il professore Dario Lo Bosco, presidente di Rfi (Rete ferroviaria italiana) e due dirigenti del Corpo forestale, Salvatore Marranca (responsabile del Servizio tecnico) e Giuseppe Quattrocchi (a capo del Servizio speciale per la conservazione del suolo e dell'ambiente naturale). Al centro dell'indagine, le mazzette che sarebbero state pagate da un imprenditore agrigentino, Massimo Campione, titolare di un'impresa di costruzioni, strade e impianti eolici.
Regioni da ridurre, c'è il partito del no
Editoriale Radio Onda Libera del 28 ottobre 2015
Da 20 a 12, ecco il piano del Pd a proposito della riduzione delle Regioni italiane. Ma l'operazione di taglio, che era stata anche fatta propria dal governo, sta subendo una frenata. Andiamo per ordine. Venti giorni fa, il senatore Ranucci del Pd ha presentato un ordine del giorno che prevede la riduzione da 20 a 12, ordine del giorno che è stato fatto proprio dal governo. In questo placet c'è chi ci ha visto un segnale chiaro, e cioè che subito dopo le riforme il governo passerà alla riorganizzazione delle regioni. A livello di atti, c'è un disegno di legge alla Camera e uno al Senato che prevede lo stesso tema.
Da 20 a 12, ecco il piano del Pd a proposito della riduzione delle Regioni italiane. Ma l'operazione di taglio, che era stata anche fatta propria dal governo, sta subendo una frenata. Andiamo per ordine. Venti giorni fa, il senatore Ranucci del Pd ha presentato un ordine del giorno che prevede la riduzione da 20 a 12, ordine del giorno che è stato fatto proprio dal governo. In questo placet c'è chi ci ha visto un segnale chiaro, e cioè che subito dopo le riforme il governo passerà alla riorganizzazione delle regioni. A livello di atti, c'è un disegno di legge alla Camera e uno al Senato che prevede lo stesso tema.
Allarme, salute e buon senso
Editoriale Radio Onda Libera del 27 ottobre 2015
I salumi, insaccati e ogni genere di carne lavorata possono causare il cancro e probabilmente anche mangiare carne rossa: l'allarme arriva dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa parte dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità. Il rapporto dell'Iarc, redatto sulla base di oltre 800 studi precedenti sul legame tra una dieta che comprenda le proteine animali e il cancro, conferma dunque le attuali raccomandazioni "a limitare il consumo di carne". Lo studio include la carne di maiale tra la carne rossa, insieme a quella di manzo, vitello, agnello, pecora, cavalli e capre.
I salumi, insaccati e ogni genere di carne lavorata possono causare il cancro e probabilmente anche mangiare carne rossa: l'allarme arriva dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa parte dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità. Il rapporto dell'Iarc, redatto sulla base di oltre 800 studi precedenti sul legame tra una dieta che comprenda le proteine animali e il cancro, conferma dunque le attuali raccomandazioni "a limitare il consumo di carne". Lo studio include la carne di maiale tra la carne rossa, insieme a quella di manzo, vitello, agnello, pecora, cavalli e capre.
Per i migranti servono meno vertici
Editoriale Radio Onda Libera del 26 ottobre 2015
L'emergenza dei migranti è sempre in primo piano. Partiamo da una notizia di cronaca, l'ennesima. Una donna e due bambini di due e sette anni sono annegati nelle acque davanti all'isola di Lesbo, in Grecia, dopo il naufragio del barcone su cui stavano viaggiando. E' accaduto ieri, insieme a loro altri sette profughi risultano dispersi. Intanto sempre ieri a Bruxelles si è tenuto un vertice sul tema, l'ennesimo, nel corso del quale si è paventato il rischio di una nuova rotta Albania-Italia.
L'emergenza dei migranti è sempre in primo piano. Partiamo da una notizia di cronaca, l'ennesima. Una donna e due bambini di due e sette anni sono annegati nelle acque davanti all'isola di Lesbo, in Grecia, dopo il naufragio del barcone su cui stavano viaggiando. E' accaduto ieri, insieme a loro altri sette profughi risultano dispersi. Intanto sempre ieri a Bruxelles si è tenuto un vertice sul tema, l'ennesimo, nel corso del quale si è paventato il rischio di una nuova rotta Albania-Italia.
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