Editoriale Radio Onda Libera del 29 luglio 2015
Sette regioni italiane hanno i conti delle società partecipate in rosso, anzi in profondo rosso. Numeri disastrosi, addirittura con uscite superiori agli utili, in certi casi anche di quattro volte. E l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti per Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia. Le partecipate pubbliche si occupano di acqua, energia, rifiuti, trasporto ma anche di servizi più svariati. Ce ne sono tantissime, troppe nel nostro Paese, e alle tasche dei cittadini costano cifre enormi e producono anche voragini nei conti pubblici.
Il blog del direttore responsabile del Gruppo Corriere (Corriere dell'Umbria, Corriere di Siena,
Corriere di Arezzo, Corriere di Maremma, Corriere di Viterbo, Corriere di Rieti)
mercoledì 29 luglio 2015
Un attesa lunga venti anni
Editoriale Radio Onda Libera del 28 luglio 2015
Oggi parliamo di economia, perché vogliamo commentare due notizie che arrivano dal Fondo monetario internazionale. Una bella e una brutta, a prima vista anche contraddittorie. La bella: l'Italia sta uscendo da tre anni di recessione e si intravedono segnali di ripresa ma per migliorare, secondo il rapporto sull'Eurozona, dovrebbe aumentare l'efficienza della macchina amministrativa, il settore pubblico e migliorare la giustizia civile. E ora la brutta: sempre secondo il Fondo monetario senza una significativa accelerazione ci vorranno 20 anni in Italia per riportare il tasso di disoccupazione ai livelli pre crisi.
Oggi parliamo di economia, perché vogliamo commentare due notizie che arrivano dal Fondo monetario internazionale. Una bella e una brutta, a prima vista anche contraddittorie. La bella: l'Italia sta uscendo da tre anni di recessione e si intravedono segnali di ripresa ma per migliorare, secondo il rapporto sull'Eurozona, dovrebbe aumentare l'efficienza della macchina amministrativa, il settore pubblico e migliorare la giustizia civile. E ora la brutta: sempre secondo il Fondo monetario senza una significativa accelerazione ci vorranno 20 anni in Italia per riportare il tasso di disoccupazione ai livelli pre crisi.
martedì 28 luglio 2015
Lo sciopero è un diritto, non un abuso
Editoriale Radio Onda Libera del 27 luglio 2015
Oltre mille scioperi in un anno. Questo è un dato che deve far riflettere. Tutti, nessuno escluso. E' lo spunto per parlare di un diritto, diciamolo subito, sacrosanto e giusto ma l'abuso e soprattutto la scorrettezza sindacale fa male, arreca un danno gravissimo al Paese, all'economia. Ma andiamo per ordine e partiamo dal fatto. Dall'assemblea sindacale convocata lì per lì dai dipendenti degli scavi di Pompei che hanno impedito a migliaia di turisti in coda sotto il sole africano di visitare una delle bellezze storiche più invidiate da tutti gli altri Paesi del mondo. E come corollario ci mettiamo anche lo sciopero improvviso dei lavoratori dell'Alitalia che ha provocato ritardi e cancellazioni di voli.
Oltre mille scioperi in un anno. Questo è un dato che deve far riflettere. Tutti, nessuno escluso. E' lo spunto per parlare di un diritto, diciamolo subito, sacrosanto e giusto ma l'abuso e soprattutto la scorrettezza sindacale fa male, arreca un danno gravissimo al Paese, all'economia. Ma andiamo per ordine e partiamo dal fatto. Dall'assemblea sindacale convocata lì per lì dai dipendenti degli scavi di Pompei che hanno impedito a migliaia di turisti in coda sotto il sole africano di visitare una delle bellezze storiche più invidiate da tutti gli altri Paesi del mondo. E come corollario ci mettiamo anche lo sciopero improvviso dei lavoratori dell'Alitalia che ha provocato ritardi e cancellazioni di voli.
domenica 26 luglio 2015
Università e la misura
del cambiamento
Il punto del direttore del 26 luglio 2015
Le classifiche delle università sono come i sondaggi politici. Uno strumento di cui bearsi o rammaricarsi, a seconda se il piazzamento è ai vertici o in fondo alla graduatoria. Ovviamente il sentimento di reazione si riferisce alla governance che si sente messa sott’accusa quando i numeri sono implacabili e si gonfia di orgoglio quando, sempre i numeri, sono lodevoli. C’è anche un altro, più nascosto, duplice atteggiamento che esplode in relazione alla pagella a seconda se è positiva o negativa.
Le classifiche delle università sono come i sondaggi politici. Uno strumento di cui bearsi o rammaricarsi, a seconda se il piazzamento è ai vertici o in fondo alla graduatoria. Ovviamente il sentimento di reazione si riferisce alla governance che si sente messa sott’accusa quando i numeri sono implacabili e si gonfia di orgoglio quando, sempre i numeri, sono lodevoli. C’è anche un altro, più nascosto, duplice atteggiamento che esplode in relazione alla pagella a seconda se è positiva o negativa.
sabato 25 luglio 2015
Professione voltagabbana
Editoriale Radio Onda Libera del 24 luglio 2015
La politica va avanti fra malessere e abbandoni, critiche e polemiche,
soprattutto trasformismo e tradimenti. Sia nel Pd che dentro Forza Italia. Nel partito di governo, Renzi non ha più i numeri in
Senato per il voto sulla riforma costituzionale, in particolare sul Senato. Lo
ha detto chiaramente Bersani avvertendo il premier che non vale la disciplina
di partito su certe riforme, quindi 25 senatori della sinistra Pd sono pronti a
votare no.
venerdì 24 luglio 2015
Bocca piena di spending review
Editoriale Radio Onda Libera del 23 luglio 2015
Economia e politica, spesa pubblica e tagli. Una ricerca della Confcommercio ha stimato in 176,4 miliardi le uscite delle Regioni. Di cui 74,1 sono rappresentati da sprechi. Da soldi in eccesso rispetto a quanto sarebbe necessario per garantire ai cittadini lo stesso livello di prestazioni. Che si potrebbero ridurre di almeno 23, più o meno la cifra che serve al governo per la prossima legge di Stabilità, se tutte le Regioni spendessero come la più virtuosa ed efficiente che risulta la Lombardia.
Economia e politica, spesa pubblica e tagli. Una ricerca della Confcommercio ha stimato in 176,4 miliardi le uscite delle Regioni. Di cui 74,1 sono rappresentati da sprechi. Da soldi in eccesso rispetto a quanto sarebbe necessario per garantire ai cittadini lo stesso livello di prestazioni. Che si potrebbero ridurre di almeno 23, più o meno la cifra che serve al governo per la prossima legge di Stabilità, se tutte le Regioni spendessero come la più virtuosa ed efficiente che risulta la Lombardia.
martedì 21 luglio 2015
Classifica amara per gli atenei perugini
Editoriale Radio Onda Libera del 21 luglio 2015
E' stata resa nota la classifica delle migliori università italiane nel 2015 secondo Il Sole 24 Ore, che si è basato su 12 indicatori, tra cui i tassi di occupazione degli ex studenti, l’attrattività per chi arriva da fuori regione, il numero di stage e tirocini, la produzione scientifica e il giudizio degli studenti stessi. Al primo posto si piazza Verona che ha scalzato l'ateneo di Trento che si colloca al secondo, mentre politecnico di Milano e Alma master di Bologna seguono pari merito al terzo.
E' stata resa nota la classifica delle migliori università italiane nel 2015 secondo Il Sole 24 Ore, che si è basato su 12 indicatori, tra cui i tassi di occupazione degli ex studenti, l’attrattività per chi arriva da fuori regione, il numero di stage e tirocini, la produzione scientifica e il giudizio degli studenti stessi. Al primo posto si piazza Verona che ha scalzato l'ateneo di Trento che si colloca al secondo, mentre politecnico di Milano e Alma master di Bologna seguono pari merito al terzo.
lunedì 20 luglio 2015
Non si può morire così a 16 anni
Editoriale Radio Onda Libera del 20 luglio 2015
La notizia è nota, un ragazzino di sedici anni di Città di Castello è morto pare in seguito all'assunzione di ecstasy. Tutto è avvenuto a Riccione dove l'adolescente era in vacanza insieme a due amici e con i genitori di uno di essi. Sabato sera i tre hanno pensato di andare in una famosa discoteca della Riviera e qui il ragazzino si è sentito male. Inutili i soccorsi, i tentativi di salvargli la vita.
Una morte assurda, una morte per una pasticca di droga. A sedici anni non ci si può ammazzare così.
La notizia è nota, un ragazzino di sedici anni di Città di Castello è morto pare in seguito all'assunzione di ecstasy. Tutto è avvenuto a Riccione dove l'adolescente era in vacanza insieme a due amici e con i genitori di uno di essi. Sabato sera i tre hanno pensato di andare in una famosa discoteca della Riviera e qui il ragazzino si è sentito male. Inutili i soccorsi, i tentativi di salvargli la vita.
Una morte assurda, una morte per una pasticca di droga. A sedici anni non ci si può ammazzare così.
domenica 19 luglio 2015
Temperature africane
e opposizione di fuoco
Il punto del direttore del 19 luglio 2014
Passate le elezioni, passato il voto per i vertici dell’assemblea legislativa e passato pure l’insediamento, ora la legislatura può iniziare il suo cammino. Ma che quinquennio sarà, politicamente parlando? Sicuramente diverso da quelli precedenti per almeno un paio di motivi. Il primo: il numero di consiglieri è ridotto a 21, dieci in meno rispetto a prima, e quindi anche i posti nei vari organismi sono diminuiti. Il secondo, più squisitamente politico, riguarda la presenza nell’emiciclo di Palazzo Cesaroni di più opposizioni.
Passate le elezioni, passato il voto per i vertici dell’assemblea legislativa e passato pure l’insediamento, ora la legislatura può iniziare il suo cammino. Ma che quinquennio sarà, politicamente parlando? Sicuramente diverso da quelli precedenti per almeno un paio di motivi. Il primo: il numero di consiglieri è ridotto a 21, dieci in meno rispetto a prima, e quindi anche i posti nei vari organismi sono diminuiti. Il secondo, più squisitamente politico, riguarda la presenza nell’emiciclo di Palazzo Cesaroni di più opposizioni.
venerdì 17 luglio 2015
Frasi pesanti e cambi di casacca
Editoriale Radio Onda Libera del 17 luglio 2015
Oggi parliamo di politica, dei casi alla ribalta ma anche dei retroscena. Partiamo dai primi e ci riferiamo al caso Crocetta, il governatore della Sicilia finito nella bufera per un'intercettazione in cui un suo medico gli diceva che bisognava far fare alla figlia di Borsellino, allora assessore alla Sanità, la fine del padre. Parole pesanti a cui il governatore non si è opposto e dalle quali il Pd in primis, compreso Renzi, ha preso le distanze obbligando Crocetta ad autosospendersi. E già si parla di elezioni.
Oggi parliamo di politica, dei casi alla ribalta ma anche dei retroscena. Partiamo dai primi e ci riferiamo al caso Crocetta, il governatore della Sicilia finito nella bufera per un'intercettazione in cui un suo medico gli diceva che bisognava far fare alla figlia di Borsellino, allora assessore alla Sanità, la fine del padre. Parole pesanti a cui il governatore non si è opposto e dalle quali il Pd in primis, compreso Renzi, ha preso le distanze obbligando Crocetta ad autosospendersi. E già si parla di elezioni.
giovedì 16 luglio 2015
La povertà frena, ma è sempre troppa
Editoriale Radio Onda Libera del 16 luglio 2016
Il parlamento greco ha approvato stanotte il pacchetto di misure imposto da Bruxelles, dopo ore di tensione dentro e fuori l'aula, con scontri in piazza e proteste accese. Per la cronaca i sì sono stati 229, 64 i no, 6 gli astenuti. Ma vogliamo parlare delle condizioni economiche in Italia. E lo facciamo con un dato, l'ultimo, sull'indice di povertà.
Il parlamento greco ha approvato stanotte il pacchetto di misure imposto da Bruxelles, dopo ore di tensione dentro e fuori l'aula, con scontri in piazza e proteste accese. Per la cronaca i sì sono stati 229, 64 i no, 6 gli astenuti. Ma vogliamo parlare delle condizioni economiche in Italia. E lo facciamo con un dato, l'ultimo, sull'indice di povertà.
mercoledì 15 luglio 2015
Grexit evitata, accordo raggiunto
Editoriale Radio Onda Libera del 14 luglio 2015
Quattro vertici, quasi venti ore di trattative, diciannove capi di Stato attorno a un tavolo. Anche faccia a faccia duri tra Tsipras, premier greco, e la cancelliera Merkel. E alla fine l'accordo che è una via di uscita, ma non dice la parola fine sulla partita. In cosa consiste in sintesi l'accordo faticosamente raggiunto? L’Eurosummit ha accolto la richiesta di Atene per un prestito triennale da 82-86 miliardi concesso dal fondo salvastati. In cambio, il governo ellenico si è impegnato a riformare Iva e pensioni entro domani, quindi a intervenire sul sistema giudiziario e sulla pubblica amministrazione entro il 22.
Quattro vertici, quasi venti ore di trattative, diciannove capi di Stato attorno a un tavolo. Anche faccia a faccia duri tra Tsipras, premier greco, e la cancelliera Merkel. E alla fine l'accordo che è una via di uscita, ma non dice la parola fine sulla partita. In cosa consiste in sintesi l'accordo faticosamente raggiunto? L’Eurosummit ha accolto la richiesta di Atene per un prestito triennale da 82-86 miliardi concesso dal fondo salvastati. In cambio, il governo ellenico si è impegnato a riformare Iva e pensioni entro domani, quindi a intervenire sul sistema giudiziario e sulla pubblica amministrazione entro il 22.
lunedì 13 luglio 2015
Giornata campale per la Grecia
Editoriale Radio Onda Libera del 13 luglio 2015
La situazione della Grecia è sempre più critica ma anche in evoluzione perché un accordo potrebbe arrivare veramente da un momento all'altro. Comunque ieri anziché trovare un accordo, le parti si sono allontanate ancora di più e sembra quasi che l'eurogruppo voglia spingere Tsipras verso l'uscita dall'Europa. In particolare, a dettare la linea è come al solito la Merkel che non ci sta a dilazionare troppo il debito della Grecia in cambio di nulla, o meglio di sole promesse, e non di riforme serie per contribuire a raddrizzare le finanze delle casse elleniche.
La situazione della Grecia è sempre più critica ma anche in evoluzione perché un accordo potrebbe arrivare veramente da un momento all'altro. Comunque ieri anziché trovare un accordo, le parti si sono allontanate ancora di più e sembra quasi che l'eurogruppo voglia spingere Tsipras verso l'uscita dall'Europa. In particolare, a dettare la linea è come al solito la Merkel che non ci sta a dilazionare troppo il debito della Grecia in cambio di nulla, o meglio di sole promesse, e non di riforme serie per contribuire a raddrizzare le finanze delle casse elleniche.
Fatti e non parole per alzare l'asticella
Il punto del direttore del 12 luglio 2015
Era già tutto previsto… cantava Riccardo Cocciante negli anni 70. Il riferimento è ovviamente all'accordo politico per far salire Donatella Porzi, la più votata alla recente consultazione elettorale, sullo scranno più alto del consiglio regionale che si appresta a vivere la decima legislatura. Ma l’elemento da sottolineare è senza dubbio l’aver scelto una donna, la prima, alla guida di Palazzo Cesaroni. Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando, 45 anni fa, si insediò l'assemblea legislativa dell'Umbria.
Era già tutto previsto… cantava Riccardo Cocciante negli anni 70. Il riferimento è ovviamente all'accordo politico per far salire Donatella Porzi, la più votata alla recente consultazione elettorale, sullo scranno più alto del consiglio regionale che si appresta a vivere la decima legislatura. Ma l’elemento da sottolineare è senza dubbio l’aver scelto una donna, la prima, alla guida di Palazzo Cesaroni. Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando, 45 anni fa, si insediò l'assemblea legislativa dell'Umbria.
La scuola ha una nuova legge
Editoriale Radio Onda Libera del 10 luglio 2015
La Buona Scuola è legge. Dopo mesi di trattative e proteste, ritardi e retromarce, la Camera ha approvato in via definitiva il ddl di riforma targato Renzi-Giannini: 277 sì, 173 no e 4 astenuti nel voto finale a Montecitorio. Diciamo subito che l'approvazione era scontata visti i numeri alla Camera, e dopo il percorso travagliato al Senato dove il testo era stato blindato con la fiducia.
La Buona Scuola è legge. Dopo mesi di trattative e proteste, ritardi e retromarce, la Camera ha approvato in via definitiva il ddl di riforma targato Renzi-Giannini: 277 sì, 173 no e 4 astenuti nel voto finale a Montecitorio. Diciamo subito che l'approvazione era scontata visti i numeri alla Camera, e dopo il percorso travagliato al Senato dove il testo era stato blindato con la fiducia.
Senatori comprati, Berlusconi ko
Editoriale Radio Onda Libera del 9 luglio 2015
Silvio Berlusconi è stato condannato a tre anni di carcere per corruzione in concorso con Valter Lavitola, condannato alla stessa pena dell’ex premier. E' quanto hanno deciso i giudici del tribunale di Napoli, nell’ambito del processo sulla presunta compravendita di senatori che causò la caduta del governo Prodi nel 2008, in particolare il caso dei soldi pagati a De Gregorio.
Silvio Berlusconi è stato condannato a tre anni di carcere per corruzione in concorso con Valter Lavitola, condannato alla stessa pena dell’ex premier. E' quanto hanno deciso i giudici del tribunale di Napoli, nell’ambito del processo sulla presunta compravendita di senatori che causò la caduta del governo Prodi nel 2008, in particolare il caso dei soldi pagati a De Gregorio.
Cinque giorni per un accordo
Editoriale Radio Onda Libera dell'8 luglio 2015
Non è stata una giornata decisiva quella di ieri per la Grecia, è stata una tappa intermedia. Tutto è spostato a domenica prossima. Ma andiamo per ordine con gli aggiornamenti. Allora, forte del risultato del referendum, Tsipras si è presentato a mani vuote al summit di Bruxelles senza alcun nuovo piano, si è limitato a fare un'altra richiesta di intervento del fondo salva Stati per sostenere le esigenze finanziarie del Paese.
Non è stata una giornata decisiva quella di ieri per la Grecia, è stata una tappa intermedia. Tutto è spostato a domenica prossima. Ma andiamo per ordine con gli aggiornamenti. Allora, forte del risultato del referendum, Tsipras si è presentato a mani vuote al summit di Bruxelles senza alcun nuovo piano, si è limitato a fare un'altra richiesta di intervento del fondo salva Stati per sostenere le esigenze finanziarie del Paese.
I meriti del referendum greco
Editoriale Radio Onda Libera del 7 luglio 2015
Oggi è una giornata campale per la sorte della Grecia dopo il referendum vinto alla grande dal "no" alla politica economica dell'Europa e quindi il rafforzamento della leadership del premier Tsipras. Ma andiamo per ordine. Innanzi tutto la sostituzione del ministro delle Finanze: Varoufakis, ha fatto un passo indietro e la sua testa è stata sicuramente gradita da certi leader europei, in particolare dalla Troika.
Oggi è una giornata campale per la sorte della Grecia dopo il referendum vinto alla grande dal "no" alla politica economica dell'Europa e quindi il rafforzamento della leadership del premier Tsipras. Ma andiamo per ordine. Innanzi tutto la sostituzione del ministro delle Finanze: Varoufakis, ha fatto un passo indietro e la sua testa è stata sicuramente gradita da certi leader europei, in particolare dalla Troika.
La Grecia sta con Tsipras
Editoriale Radio Onda Libera del 6 luglio 2015
Il referendum della Grecia è stato uno schiaffo alla Merkel e all'Europa. Dalle urne è uscita una valanga di "no". Oltre Il 61% degli elettori ha scelto di dare ragione al governo di Alexis Tsipras. Determinanti sono stati soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni: quasi il 70% ha votato contro l'accordo proposto dai creditori internazionali. Inaspettato il risultato e soprattutto la portata, la dimensione del no. Entusiasti i commenti. "La democrazia non può essere ricattata" ha detto a caldo il premier.
Il referendum della Grecia è stato uno schiaffo alla Merkel e all'Europa. Dalle urne è uscita una valanga di "no". Oltre Il 61% degli elettori ha scelto di dare ragione al governo di Alexis Tsipras. Determinanti sono stati soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni: quasi il 70% ha votato contro l'accordo proposto dai creditori internazionali. Inaspettato il risultato e soprattutto la portata, la dimensione del no. Entusiasti i commenti. "La democrazia non può essere ricattata" ha detto a caldo il premier.
domenica 5 luglio 2015
Il capogruppo balneare
e un'idea per le indennità
Il punto del direttore del 5 luglio 2015
Una volta c’erano i governi balneari, quelli della Prima repubblica, formati durante il periodo estivo con il solo compito di gestire gli affari correnti nell’attesa di un successivo chiarimento tra le forze politiche in Parlamento per la formazione di un nuovo esecutivo, con un preciso indirizzo politico e un programma di lavoro meglio definito. Si trattava, insomma, di un governo concepito sin dalla nascita come temporaneo e destinato a una durata di pochi mesi. Per la cronaca il primo governo balneare della storia parlamentare italiana viene fatto risalire al Leone I del 1963. Oggi il Pd umbro si è inventato il capogruppo balneare, vale a dire il segretario regionale del partito nella persona di Giacomo Leonelli che si assume la responsabilità di guidare la compagnia piddina in consiglio regionale per i mesi estivi e poi riconsegnare il mandato nelle mani di un collega che continuerà il lavoro.
Una volta c’erano i governi balneari, quelli della Prima repubblica, formati durante il periodo estivo con il solo compito di gestire gli affari correnti nell’attesa di un successivo chiarimento tra le forze politiche in Parlamento per la formazione di un nuovo esecutivo, con un preciso indirizzo politico e un programma di lavoro meglio definito. Si trattava, insomma, di un governo concepito sin dalla nascita come temporaneo e destinato a una durata di pochi mesi. Per la cronaca il primo governo balneare della storia parlamentare italiana viene fatto risalire al Leone I del 1963. Oggi il Pd umbro si è inventato il capogruppo balneare, vale a dire il segretario regionale del partito nella persona di Giacomo Leonelli che si assume la responsabilità di guidare la compagnia piddina in consiglio regionale per i mesi estivi e poi riconsegnare il mandato nelle mani di un collega che continuerà il lavoro.
venerdì 3 luglio 2015
Le università non sono tutte uguali
Editoriale Radio Onda Libera del 3 luglio 2015
Parliamo di università perché a contare nei concorsi pubblici non sarà solo il voto di laurea ma addirittura l'ateneo dove ci si è laureati. E quanto prevede un emendamento, appena approvato, al disegno di legge della Pubblica amministrazione in discussione in commissione in seconda lettura alla Camera, che parla testualmente di "superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l’accesso" e "possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all’istituzione che lo ha assegnato".
Parliamo di università perché a contare nei concorsi pubblici non sarà solo il voto di laurea ma addirittura l'ateneo dove ci si è laureati. E quanto prevede un emendamento, appena approvato, al disegno di legge della Pubblica amministrazione in discussione in commissione in seconda lettura alla Camera, che parla testualmente di "superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l’accesso" e "possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all’istituzione che lo ha assegnato".
La democrazia non può fare paura
Editoriale Radio Onda Libera del 2 luglio 2015
Ancora gelo tra L'Europa e la Grecia. Il secondo tentativo di riapertura delle trattative e il secondo programma di aiuti sono scaduti e il negoziato su una possibile nuova soluzione, si è arenato. Bruxelles segue la linea indicata da Angela Merkel, che ormai vuole aspettare l'esito del referendum di domenica prima di prendere qualunque decisione.
Ancora gelo tra L'Europa e la Grecia. Il secondo tentativo di riapertura delle trattative e il secondo programma di aiuti sono scaduti e il negoziato su una possibile nuova soluzione, si è arenato. Bruxelles segue la linea indicata da Angela Merkel, che ormai vuole aspettare l'esito del referendum di domenica prima di prendere qualunque decisione.
Troppi reati contro l'ambiente
Editoriale Radio Onda Libera dell'1 luglio 2015
C'è un settore criminale che non conosce crisi. Anzi è più florido che mai. È quello degli ecoreati. Sono stati quasi 30mila i reati ambientali commessi nel 2014. Un business con un fatturato spaventoso: 22 miliardi di euro, con una crescita del 47% (circa 7 miliardi) rispetto al 2013. Sono alcuni dati contenuti nel report annuale stilato da Legambiente.
C'è un settore criminale che non conosce crisi. Anzi è più florido che mai. È quello degli ecoreati. Sono stati quasi 30mila i reati ambientali commessi nel 2014. Un business con un fatturato spaventoso: 22 miliardi di euro, con una crescita del 47% (circa 7 miliardi) rispetto al 2013. Sono alcuni dati contenuti nel report annuale stilato da Legambiente.
Grecia appesa a un filo
Editoriale Radio Onda Libera del 30 giugno 2015
Oggi parliamo della Grecia e del rischio di uscire dall'Europa. Il rischio di fallire, la decisione di chiudere per sei giorni le banche del Paese è stata una decisione senza precedenti, che sta mettendo in ginocchio i cittadini ellenici. Ma il timore di quello che accadrà ad Atene interessa anche altri Paesi, compreso l'Italia, e questo lo dicono anche i mercati. Bruxelles ha deciso di non trattare più con il governo di Tsipras e questo vuol dire che l'Unione europea si affida solo a quello che deciderà il referendum pro o contro l'euro.
Oggi parliamo della Grecia e del rischio di uscire dall'Europa. Il rischio di fallire, la decisione di chiudere per sei giorni le banche del Paese è stata una decisione senza precedenti, che sta mettendo in ginocchio i cittadini ellenici. Ma il timore di quello che accadrà ad Atene interessa anche altri Paesi, compreso l'Italia, e questo lo dicono anche i mercati. Bruxelles ha deciso di non trattare più con il governo di Tsipras e questo vuol dire che l'Unione europea si affida solo a quello che deciderà il referendum pro o contro l'euro.
I terroristi della porta accanto
Editoriale Radio Onda Libera del 29 giugno 2015
Tre giorni fa l'attentato in Tunisia, manifestazioni in piazza contro il terrorismo. Il Paese non vuole arrendersi, così come non si vogliono arrendere i Paesi europei che sentono da vicino la paura di altri attacchi. Intanto mentre continua l'esodo dei turisti che hanno deciso di interrompere le vacanze e il governo tunisino conferma la chiusura di 80 moschee estremiste, proseguono le indagini per cercare di ricostruire il profilo del terrorista e l'esatta dinamica dell'attacco ai due hotel sulla spiaggia nel corso del quale sono state uccise 39 persone.
Tre giorni fa l'attentato in Tunisia, manifestazioni in piazza contro il terrorismo. Il Paese non vuole arrendersi, così come non si vogliono arrendere i Paesi europei che sentono da vicino la paura di altri attacchi. Intanto mentre continua l'esodo dei turisti che hanno deciso di interrompere le vacanze e il governo tunisino conferma la chiusura di 80 moschee estremiste, proseguono le indagini per cercare di ricostruire il profilo del terrorista e l'esatta dinamica dell'attacco ai due hotel sulla spiaggia nel corso del quale sono state uccise 39 persone.
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