domenica 12 novembre 2017

Tocca alla Polidori
distribuire le carte

Il punto del direttore del 12 novembre 2017
 
Ormai siamo in campagna elettorale. Le elezioni in Sicilia ci sono state, il nuovo sistema di voto, il Rosatellum bis, è stato approvato, mancano i collegi ma sono in corso di definizione, ergo tutto è pronto per avviarci allo scioglimento delle Camere, entro fine anno, e per il voto in primavera. Come data più probabile marzo che maggio ma da queste non si scappa.La legislatura è al capolinea, l'ultimo atto importante sarà la legge di bilancio, ma l'attenzione dei partiti è concentrata su candidature, alleanze e programmi.
Il centrodestra è più rinvigorito che mai, con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che si gode la scena e si consacra come l'unico che può arginare l'avanzata dei cinque stelle, vista la debacle di Renzi che dall'isola incassa l'ennesima sconfitta.
Bene allora Palazzo Grazioli ritorna a essere il quartiere generale e la foto scattata con i coordinatori regionali è l'immagine emblematica del via alle danze. Le indicazioni sono state chiare e lapalissiane: piena autonomia ai responsabili di Forza Italia nella scelta dei candidati nei territori, il criterio da seguire è quello di volti nuovi e non usurati dalla politica, porte chiuse anzi serratissime ai traditori della prima e dell'ultima ora, infine ma solo per esposizione, nessuna chance di un posto in lizza per chi non ha versato i contributi al partito. In chiave locale la traduzione è che l'onorevole Catia Polidori  in quanto coordinatrice regionale avrà carta bianca nella scelta degli uomini e delle donne da far correre. E il valzer dei nomi è già partito. Ovviamente si tratta di indiscrezioni, si parla di fanta candidature, del resto sarà così fino a quando non si depositeranno le liste. E allora a parte la Polidori pare saranno della partita il forzista Raffaele Nevi, vicino al presidente del Parlamento europeo Tajani, e l'ex consigliere regionale Fiammetta Modena che da tempo ormai lavora in silenzio per il partito. Non è esclusa la discesa in campo del sindaco di Norcia Nicola Alemanno, visto che la ricostruzione sarà sicuramente un tema della campagna elettorale; del resto anche il sindaco di Amatrice Pirozzi ha annunciato la sua decisione di candidarsi nel Lazio per le regionali proprio per fare di più per le comunità colpite dal terremoto dell'anno scorso. Il sindaco di Perugia Andrea Romizi nonostante avvicinato da Roma non se la sente di abbandonare anzi tempo Palazzo dei Priori. La possibilità di ricandidare obbligatoriamente gli uscenti non è stata affrontata ancora, e quindi per il deputato Pietro Laffranco vanno esaminate almeno un paio di questioni. A proposito della formazione delle liste, un paio di aspetti vanno sottolineati. Il primo comune a tutti i partiti riguarda la presenza delle donne, il 40 per cento dei candidati, quindi i margini di manovra sono per forza di cose condizionati. Il secondo, più legato al centrodestra, attiene ai partiti satelliti o come soprannominate le quarte e quinte gambe della coalizione, che secondo Berlusconi si possono individuare in una lista cattolica tipo Udc-Dc e in una laica, quella di Fitto per intenderci. Interessante questo secondo aspetto perché vuol dire che ci possono essere delle chances in più per qualcuno, del tipo che è probabile che chi esce dalla porta può rientrare in gioco dalla finestra. Questo il quadro di quanto sta accadendo dentro Forza Italia, di sicuro da queste parti si nota una certa voglia di mettere la politica al centro di tutto. Speriamo che questo fervore porti ad affrontare e risolvere i problemi delle comunità e non si manifesti solo perché si avvicinano le elezioni.
anna.mossuto@gruppocorriere.it

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