venerdì 5 ottobre 2012

L'acciaieria è di tutta l'Umbria

Editoriale Radio Onda Libera 2 ottobre 2012

La Outokumpu deve vendere la Thyssen Krupp di Terni per evitare il no dell’Unione europea sulla maxi-fusione. Da oggi ha sei mesi di tempo per trovare un compratore, poi la palla passa a Bruxelles. La fabbrica di acciaio, la piu' grande della regione, si ritrova al centro della bufera e dell'incertezza.
L'antitrust obbliga la societa' finlandese a disfarsi dell'Ast di Terni per aver raggiunto una posizione dominante sul mercato. Va presentato un piano al più presto, una volta approvato decorrono i sei mesi per cercare un acquirente, altri sei con l'aiuto dell'Unione europea. Le indiscrezioni parlano di un interessamento dei coreani della Posco.
Di sicuro per le migliaia di famiglie ternane che lavorano nell'azienda di viale Brin si apre un futuro di timori e preoccupazione. Immediata la reazione delle istituzioni che hanno chiesto un tavolo urgente a Palazzo Chigi e giovedì e' stato fissato un incontro al ministero dell'economia.
Così sulla fabbrica storica dell'Umbria si addensano nubi e anche pesanti. Del resto la situazione non era tanto chiara neppure quando i tedeschi hanno venduto in quattro e quattr'otto ai finlandesi. Forse in quell'occasione le istituzioni, a cominciare dal Comune, si sarebbero potuto muovere e cercare di avere garanzie su un'eventuale bocciatura da Bruxelles. Insomma assistere inerti e poi subire le conseguenze delle scelte non e' fare una buona politica. Anziché brindare allora e piangere adesso sarebbe stato meglio pretendere un piano dettagliato anche rispetto alle posizioni e ai rischi antitrust. Comunque la storia non si fa con i se e allora tanto vale augurarsi che attorno alla storica fabbrica dell'acciaio ci sia una mobilitazione generale perché l'Ast non e' dei ternani, e' l'azienda dell'Umbria. 

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