martedì 2 ottobre 2012

Niente sconti a chi sceglie il doping


Editoriale Radio Onda Libera 7 agosto 2012

Torniamo a parlare di Olimpiadi, perche' purtoppo non poteva mancare un caso di doping. E coinvolto e' un atleta italiano, Alex Schwazer, il campione olimpico dei 50 km di marcia a Pechino. Che ha confessato e ha aggiunto che lo ha fatto perché voleva essere più forte. 
La notizia ha fatto il giro del mondo, scatenando una serie di reazioni e commenti. I sentimenti piu diffusi nell'ambiente sono di rabbia, delusione e amarezza, e fanno passare in secondo piano la gioia per le medaglie conquistate nelle varie discipline. Da parte di tutti c'e' condanna per il comportamento dell'atleta, perché lui e' un campione olimpico e rappresenta un esempio, un modello nello sport. Per questo chi commette errori del genere non ha scusanti.
Lo sport non dovrebbe essere sporcato perché deve trasmettere i valori della lealtà e della correttezza, del rispetto e della disciplina, tanto più per chi è un punto di riferimento per le nuove generazioni, punto di riferimento di onesta' e sacrificio. Alterare le prestazioni con sostanze dopanti significa falsare e tradire i valori dello sport. Condividiamo le parole di chi ha detto: meglio una medaglia in meno ma pulizia in più. 
Resta comunque da combattere con ogni mezzo, quindi controlli serrati e continui, l'uso di doping, e soprattutto bisogna agire con severità nei confronti di chi si ricorre a sostanze dopanti. Solo così facendo si rispettano lo sport e il suo significato, solo così si insegna ai giovani che nelle gare, come nella vita, quello che conta e' l'impegno, il sudore, la correttezza. 

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