venerdì 5 ottobre 2012

Incollati alle poltrone

Editoriale Radio Onda Libera 18 settembre 2012

E' andato in scena l'ultimo scandalo della politica, o meglio dei soldi pubblici rubati e spesi in feste, champagne e auto di lusso. L'ennesima vergogna di questi rappresentanti dei cittadini che anziche' amministrarci fanno la vita da nababbi alle spalle nostre, di chi tutti i giorni fa i conti con la crisi e un posto di lavoro a rischio.

Parliamo di quello che sta uscendo fuori dal pentolone della Regione Lazio.  Dove Fiorito, il tesoriere del Pdl, ex capogruppo, in consiglio regionale spendeva e spandeva i soldi del partito per spese allegre, e parliamo di milioni e milioni di euro, non bruscolini. Ieri pomeriggio la presidente della Regione Polverini in un intervento coraggioso ha chiesto scusa a tutti, ha paragonato quanto accaduto all'alluvione di Firenze e ha intimato di cambiare altrimenti si va tutti a casa. Una minaccia di dimissioni, solo questo. Alla fine e' stato approvato un ordine del giorno sulla riduzione dei costi.
Una sfida, quella lanciata dalla governatrice alla sua maggioranza, ma come al solito solo parole. Insomma anche per questo scandalo a chiedere il conto sarà solo la giustizia penale, sul piano politico si va avanti come se nulla fosse successo. Beh, diciamolo chiaramente che e' un'indecenza, una cosa vergognosa. Dopo Lusi della Margherita, dopo Belsito della Lega Nord, ecco Fiorito del Pdl, l'ultimo tesoriere scialacquatore del denaro pubblico, del denaro della collettività. Vanno bene le scuse della Polverini, ma la chiamata a raccolta ultimativa ha il sapore della beffa, oltre il danno. Leggere i resoconti e le interviste dei protagonisti, guardare le cifre delle fatture, aumenta la rabbia dei cittadini onesti, di quelli che vorrebbero una buona politica. E non una politica di ladri, di farabutti.
In un paese normale, civile, un politico beccato con le mani nel sacco sarebbe cacciato per sempre dalla scena politica. Veramente negli altri Stati anche per molto molto meno un personaggio pubblico va a casa. Da noi invece dopo il bailamme si continua imperterriti, si rimane incollati alla poltrona. Una vergogna. Non ci sono altre parole. 

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