martedì 2 ottobre 2012

La fantapolitica di agosto
e la caccia alle poltrone

Il punto del direttore 19 agosto 2012

Nonostante il caldo afoso - quest’anno chiamato con eclatanti nomi mitologici - che invita a rilassarsi sotto l’ombrellone, i nostri politici peccano di eccessivo movimentismo. Del resto bisogna pensare al futuro e quindi la guardia non va assolutamente abbassata. E ogni occasione è buona per allacciare rapporti, per stringere relazioni, per farsi vedere. Una festa di partito, la presentazione di un libro, perfino una ricorrenza privata. E se non bastasse ecco la riunione con pochi intimi in qualche ristorantino fuori mano per elaborare strategie.
Sarà un autunno caldo, questa è l’unica certezza. Il motivo? Perché vanno preparate le candidature per le elezioni politiche della prossima primavera. La prima scadenza che porterà con sé sconvolgimenti e ripercussioni a livello periferico. Tanto vale a questo punto fare un po’ di fantapolitica, tanto in agosto anche se ci si prende qualche licenza si viene perdonati più facilmente perché si è distratti dalle vacanze e tutto viene preso con più leggerezza. Almeno questo è quello che speriamo. Allora, visto il clima politico confuso che più confuso non si può c’è spazio per ogni ipotesi, per ogni scenario. Anche quello più astruso.
Cominciamo dai posti in parlamento. Una premessa è d’obbligo ed è legata alla legge elettorale, se si voterà cioè  con il porcellum o con un altro sistema tipo il provincellum. Come al solito sono troppi gli appetiti e poche le poltrone disponibili. Sia per il centrodestra che per il centrosinistra. Sempre se lo schema rimarrà questo. Ma se cambierà, poco muterà per quanto riguarda i desiderata dei nostri aspiranti parlamentari. Allora,a parte gli uscenti deputati e senatori, ambiscono a un seggio a Montecitorio e Palazzo Madama anche alcuni consiglieri regionali che hanno già dato in altri Palazzi della politica umbra. E se qualcuno di loro spuntasse la candidatura (e quindi l’elezione) ovviamente ci sarebbe il ripescaggio del primo dei non eletti a Palazzo Cesaroni. Cosa diversa se invece a prendere il treno per Roma dovesse essere qualche assessore perché in questo caso ci sarebbe in vista anche un rimpasto o rimpastino. Ovviamente tutto dipende da quanti parlamentari saranno confermati, in casa del Pd per esempio c’è una bella e vivace discussione sul
limite dei mandati. Dentro il Pdl invece è tutto fermo, anzi fermissimo,a livello centrale. Di certo si sa che consiglieri regionali, maschi e femmine, si stanno attivando alacremente presso sponsor di calibro nazionale o capi blasonati di correnti per proporsi o per farsi proporre. A muoversi come trottole poi ci sono anche alcuni sindaci affetti dalla sindrome del secondo mandato.
Una brutta bestia che li fa girare in lungo e in largo pensando al loro futuro prossimo. C’è chi immaginava un’esperienza in Provincia ma con tutto quello che sta accadendo è ormai un’utopia. C’è chi invece lavora per un accreditamento nelle stanze del potere romano addirittura con viaggi settimanali nella capitale per allacciare rapporti, per farsi vedere. C’è poi un altro appuntamento più ravvicinato per la politica di casa nostra, anche questo destinato a creare scombussolamenti.
Ed è quello che riguarda il rinnovo della presidenza del consiglio regionale, carica ambita da parecchi pretendenti pronti anche a lasciare ruoli e deleghe importanti, rinnovo previsto dallo statuto per metà novembre. Pure per questa scadenza i giochi e le manovre sono iniziati, con una specie di mercanteggiamento, anche se il tutto viene spiegato e giustificato con un’esigenza di migliore e maggiore rappresentatività delle forze politiche. Insomma la politica umbra all’apparenza è in vacanza, in realtà in maniera sotterranea si chiacchiera, si ipotizza, si lavora, si stringono alleanze e si studiano colpi bassi. Del resto i cambiamenti sono a portata di mano, anche se dovrebbe preoccupare non poco il vento dell’antipolitica che soffia forte in tutto il Paese. Poi quando vengono diffuse classifiche come quella che rende noti i nomi di 100 parlamentari matusalemme che siedono nei Palazzi da decenni e decenni, lo sconforto e l’indignazione accrescono e con essi purtroppo anche l’antipolitica.
anna.mossuto@edib.it

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