martedì 2 ottobre 2012

Il lavoro che c'è e nessuno lo vuole


Editoriale Radio Onda Libera 9 agosto 2012

Lavoro, lavoro che non c'e'. Lo dicono i numeri a doppia cifra della disoccupazione in Italia, quasi l'11 per cento. Ma anche del lavoro che c'e' e nessuno lo vuole. Eh si' perche' capita anche questo nel nostro bel Paese. Che un'amministrazione comunale indice un concorso per due posti da vigile urbano e non si presenta nessuno.

E' indubbiamente un episodio singolare accaduto in un paese della provincia di Rovigo. Mille euro al mese per lavorare 24 ore a settimana devono essere sembrati troppo pochi. Meglio "continuare ad usufruire dell'assegno di disoccupazione". Secondo il sindaco di questo paesino deve essere stata questa la motivazione che ha spinto i possibili candidati a lasciare il ruolo vacante. La selezione riguardava due posti di agente della polizia municipale con scadenza al 31 dicembre prossimo, lavoro full time.
Le considerazioni sono diverse. Sembra proprio strano che in tempi di crisi come questo resti scoperto un posto di lavoro. Vuol dire che il lavoro c'e e non ci sono giovani che vogliono farlo, neppure per sei mesi. Oppure e' giusta l'interpretazione del sindaco. Non conviene scomodarsi per lavorare visto che si intascano già dei soldi per la disoccupazione, cioè per non lavorare.  Entrambi le interpretazioni sono vere. Ma forse ce ne sono altre. Occorrerebbero analisi sociologiche e anche psicologiche per comprendere le ragioni di tali fenomeno. Ma forse la realta e' molto piu semplice. Certi mestieri, certi lavori non li vuole fare piu nessuno. Perche costano sacrifici, perche sono pagati poco. Forse si e' perduto il senso della dignità  del lavoro.

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