martedì 2 ottobre 2012

Soldi, partiti e trasparenza

Editoriale Radio Onda Libera 10 agosto 2012

In fatto di politica e partiti, servono più controlli e meno soldi pubblici. In due parole questa la sintesi del rapporto Amato presentato al presidente del consiglio Monti. Due parole scontate e ovvie. Ma che rappresentano forse l'ultima opportunità per i partiti e i politici di riacquistare un minimo di credibilità di fronte all'opinione pubblica. 
Vediamo nel dettaglio le proposte contenute nel dossier. Partendo dai finanziamenti alla politica che sono previsti in tutti gli Stati, finanziamenti di natura pubblica e privata. Ma quello che ne necessita assolutamente e' una forma di controllo all'insegna della massima trasparenza. Solo in questo modo si possono impedire casi tipo Lusi, quindi politici che si approfittano dei soldi pubblici per fare cose private. 
Al secondo posto, diciamo per dire, c'e' l'esigenza di riformare i partiti con una legge che li disciplini e li regoli anche al fine di assicurare che tutte le contribuzioni siano «ancorate a garanzie minime di democrazia interna. Solo in Italia i partiti sono semplici associazioni di fatto sottratte a vincoli e controlli. Vanno ridotti i rimborsi elettorali, in ragione di tetti di spesa da determinare con rigore per le campagne elettorali, anche ove i rimborsi siano poi parametrati ai voti. 
Il finanziamento diretto «è ammissibile solo in ragione percentuale a quanto ottenuto dai partiti con erogazioni liberali», anche per evitare che si formino piccoli gruppi politici al solo scopo di prendere soldi pubblici. Ma il problema serio e' quello dei controlli, affidati alla Corte dei conti, e sopratutto la trasparenza. I cittadini devono conoscere nomi, cognomi e cifre dei finanziatori per ciascun partito e ciascun candidato a ogni livello. Queste le proposte per rendere la politica più pulita e al servizio della collettività. Il timore che anche in questo caso queste restano sulla carta e non si tradurranno mai in azioni concrete. Se così fosse sarebbe un'altra occasione persa. 

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