lunedì 8 ottobre 2012

Il partito della sfiducia vola

Editoriale Radio Onda Libera 8 ottobre 2012

Due italiani su tre non credono più alle Regioni. Dopo i partiti, le istituzioni. In crisi perfino il rapporto con i Comuni. Ecco, in pratica i cittadini hanno rottamato le Regioni che a poco più di 40 anni mostrano tutte le loro rughe. Il susseguirsi di scandali e di sprechi incomprensibili in questa o in quella Regione ha profondamente turbato i cittadini. E comportato un sensibile incremento del trend di diminuzione di fiducia nelle istituzioni.
Oggi, la quota di italiani che riesce a giudicare positivamente i partiti politici è ridotta al 4 per cento: meno di quanti, in qualche modo, operano attivamente all'interno dei partiti stessi, la disistima e' incredibilmente alta tra gli stessi addetti ai lavori. Ma, come si è detto, la disaffezione ha finito con il toccare anche le istituzioni. La maggioranza (53 per cento) degli elettori manifesta sfiducia persino nei confronti del Comune in cui vive, l'istituzione locale un tempo più amata. Ancora minore è il consenso espresso per le Province (38 per cento). E, com'è comprensibile alla luce degli ultimi avvenimenti, risulta ulteriormente inferiore quello dichiarato per le Regioni: due italiani su tre (64 per cento) affermano di non apprezzarle più. Il distacco è ancora più accentuato tra i giovanissimi (71 per cento di sfiducia) e tra i residenti nelle Regioni meridionali (70 per cento di sfiducia), a conferma del tradizionale minore attaccamento alle istituzioni rilevabile in queste aree. 
Questo atteggiamento favorisce l'astensionismo perché non si tratta solo di disaffezione o sfiducia verso le istituzioni locali ma bensì di rifiuto netto della politica. Ad oggi oltre il 40 per cento degli italiani prende seriamente in considerazione la possibilità di non presentarsi alle urne alle prossime elezioni.  Un fenomeno da non sottovalutare perche mina alla base i principi su cui si regge il consenso sociale.
Questa e' la fotografia della situazione esistente e non potrebbe essere diversamente dopo  le feste con le maschere da maiale e i suv comprati per la neve. Non c'e' da meravigliarsi. Resta da pensare a cosa e come fare per recuperare la credibilità e la fiducia dei cittadini. E prima di tutto a se si vuole fare qualcosa. Il rischio per questi partiti e' alto, quello di essere spazzati via con la seconda repubblica.

 

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