venerdì 5 ottobre 2012

Alleanze e primarie, una foto dell'Umbria


Il punto del direttore 16 settembre 2012

Una settimana politica zeppa di eventi, big e novità. Pare che per qualche ora i grandi temi del’agenda nazionale siano transitati tutti per l’Umbria.Grazie a qualche festa di partito e a qualche convegno di categoria, i leader sono arrivati nella nostra piccola regione e da qui hanno lanciato messaggi, diretti e indiretti, a colleghi e avversari. Una serie di paletti sono stati fissati, sono circolate parecchie frasi fatte e un bel po’ di distinguo in merito ad alleanze e non sono mancate pillole di programma elettorale. 

Allora, vista la ribalta extraregionale degli ospiti e delle loro dichiarazioni e anche i resoconti già girati in abbondanza, vale la pena soffermarsi solo su un paio di aspetti di carattere generale. Il primo i cattolici. Nell’incontro azionale delle Acli a Orvieto è venuto fuori con forza il bisogno di un nuovo impegno dei cattolici in politica, non di un nuovo opartito ma di una presenza visibile e autentica. Responsabilità e coraggio sono le qualità individuate anche attraverso queste colonne dal presidente Andrea Olivero e che sono il fulcro della buona politica, la buona politica che deve stare a cuore a tutti, anche e soprattutto ai cattolici. E’ stato chiesto un nuovo protagonismo e nessuno deve tirarsi indietro, quindi un convinto no all’astensionismo e al qualunquismo,mai partiti hanno il dovere di recuperare credibilità e legittimazione. Parole sacrosante, da sottoscrivere con inchiostro indelebile. Il secondo riguarda l’area del centrosinistra. Con il segretario Pier Luigi Bersani che ha detto la sua con chiarezza sulla legge elettorale, l’articolo 18 e lo statuto dei lavoratori, le primarie che avranno regole certe, il caso Fiat e il rigore di Monti. Ma ha anche regalato una perla di saggezza a mo’di monito quando nel parlare di rinnovamento ha sostenuto che non è consentita la mancanza di rispetto nei confronti di chi ha portato il Pd fin qui. Un avvertimento ai giovani del partito, a tutti i giovani del partito, quindi chi ha orecchie per intendere intenda...
Restando nell’ambito dei massimi sistemi, si è parlato di sostituire la foto di Vasto in cui erano ritratti i leader di Pd, Sel e Idv con un’immagine di Perugia con Pd, Sel, Psi e Udc. Un modo per suggellare in uno scatto il senso e i protagonisti della coalizione di centrosinistra. Sarà questa di Perugia, o meglio di Pila dove si è svolta la festa nazionale dei socialisti, la foto che Bersani e company porteranno alle elezioni? O c’è tempo per scattarne un’altra? Tanto con le digitali si fa in fretta, non c’è manco bisogno di sviluppare il rullino e stampare incamera oscura le immagini.
Questo per dire che anche sul tema delle alleanze le cose, in quest’autunno che si preannuncia caldo, sono in divenire, sono vere e reali oggi, ma domani rischiano di essere superate, vecchie. E poi il quadro non è affatto chiaro, anzi è ancora in fase di scomposizione a cui seguirà necessariamente una ricomposizione per cui non deve destare meraviglia se l’anno prossimo i tecnici faranno i politici dal momento che si stanno allenando alla grande in queste settimane. Comunque, a prescindere dalla situazione generale, potrebbe forse risultare più utile ragionare sui fatti di casa nostra, fatti che assillano non poco la nostra classe politica. Senza alcun ordine di precedenza, le tre grandi questioni sul tavolo sono la riforma della sanità, il riordino istituzionale e il rinnovo dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale. La prima è approdata in commissione e il calendario prevede l’approvazione nella prima decade di novembre. Il riordino, quindi la soppressione o meno della Provincia di Terni, ha tempi più stretti, anzi strettissimi per la proposta del Cal (consiglio autonomie locali), quindi il passaggio in Regione e infine al governo. Da ultimo la vicenda più squisitamente politica, il rinnovo del vertice di Palazzo Cesaroni previsto per la metà di novembre. Tutte e tre le questioni sono legate da un filo che le unisce e le divide. 
Sullo sfondo la novità, annunciata da tempo per la verità, della discesa in campo di Mattero Renzi, sindaco di Firenze, che intende sfidare alle primarie il segretario Bersani per la leadership di candidato premier. Il camper di Renzi è partito da Verona e toccherà anche l’Umbria ma anche per fare bella figura i renziani si stanno muovendo e alla grande come si suol dire. Si stanno costituendo comitati dal nord al sud della regione, capeggiati da amministratori ed esponenti del Pd, tutti accomunati dalla voglia di cambiare, di voltare pagina. Almeno a parole. La campagna acquisti è partita, con tutti i rischi annessi e connessi, tra cui quello di imbarcare qualche riciclato e qualche deluso con il dente avvelenato. 
Comunque meglio questo movimentismo che la calma piatta, stagnante. E di certo dopo le primarie il Pd non sarà quello di prima.
anna.mossuto@edib.it

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