venerdì 5 ottobre 2012

Quando sprecare è una "religione"

Editoriale Radio Onda Libera 1 ottobre 2012 

Dopo gli scandali nelle Regioni, si passa a scoprire gli sprechi nelle Province, negli oltre cento enti in via di cancellazione, dove vengono spesi quasi 11 miliardi di euro ogni anno. Gli amministratori di tutte le Province sono oltre 1.700 e molti di loro approfittano dei rimborsi per l'attività politica. Un po' quello che succede nei gruppi consiliari regionali.

E così dalle inchieste in corso si scopre che si sono fatti rimborsare di tutto. Dall'acquisto di calendari, bandierine e display all'invio di pacchetti di migliaia di sms, dalla fornitura di t-shirt ai cartoncini augurali per Pasqua e Natale, dalle missioni a Malaga agli spazi televisivi. La parola d'ordine, segreta per inglobare il tutto e' attività istituzionale. Utile sicuramente lo stock di dizionari Zanichelli così qualche consigliere quando parla evita strafalcioni.
Solo nella Provincia di Catania si sono spesi 215mila euro per attivita' istituzionale, una cifra con la quale, in Sicilia, una famiglia media campa per dieci anni, secondo le stime della Banca d'Italia. Una cifra che, moltiplicata per il numero spropositato di Province (107), dà la dimensione di quanto costi la politica in questi enti intermedi che Monti vuole quasi dimezzare: oltre venti milioni di euro di soli trasferimenti ai gruppi che stanno dando vita a nuovi scandali. Insomma lo scialo del denaro pubblico non ha interessato solo le Regioni.
Vogliamo parlare sei rimborsi chilometrici? Da Pescara a Treviso, da Agrigento a Frosinone, si moltiplicano le spese allegre per gli amministratori "fuori sede". Centinaia di migliaia di euro nelle tasche dei consiglieri senza alcuna certificazione. O delle sedi faraoniche, costate milioni di euro per le Province che non ci saranno più?
Se non ci fosse da piangere per lo sperpero di denaro pubblico verrebbe da ridere a leggere le voci: il pianoforte a coda, le palme comprate da un ente e piantate a casa del presidente, l'aumento degli assessori, i tablet con tanto di connessione a internet. E meno male che proprio ieri il Papa ha invitato a diffidare dai ricchi disonesti, facendo un appello alla moralità in politica.

Nessun commento:

Posta un commento