I tempi non sono belli, la ripresa non è a portata di orizzonte. Affidarsi a indagini ottimistiche serve solo a risollevare momentaneamente il morale. Poi i numeri, quelli che contano per chi fa impresa, sono impietosi e obbligano a stare con i piedi per terra.
Questa premessa per introdurre qualche riflessione sulla situazione che sta vivendo la ThyssenKrupp, la prima azienda della regione, la fabbrica per antonomasia, l’Acciaieria con la maiuscola. Qui è stato presentato un piano industriale lacrime e sangue, risparmi per 100 milioni e 550 esuberi. Un lessico più o meno elegante per dire che si taglia il lavoro e si mandano a casa 550 dipendenti, quasi un quarto dei 2.800 che ricevono la busta paga.