lunedì 15 ottobre 2012

Il contropiede di Veltroni

Editoriale Radio Onda Libera 15 ottobre 2012

Walter Veltroni non si candida. Il padre fondatore del Pd annuncia la volontà di non partecipare alle prossime elezioni politiche. Una decisione importante per il significato politico, la sua mossa e' destinata a creare uno sconquasso dentro il partito, quanto meno un imbarazzo tra i vecchi dirigenti come D'Alema o la Bindi.

Da notare che l'annuncio Veltroni lo ha fatto  ieri, 14 ottobre, cinque anni esatti dalla nascita del Pd e dalla sua vittoria delle prime primarie democratiche.
La notizia ha colto di sorpresa, perfino gli stessi veltroniani. Del resto non si riconosce né nel programma di Bersani, né in quello di Renzi, quindi ha pensato di fare un passo indietro anziché farsi tritare nel meccanismo dell'antipolitica.
La sua decisione ha sparigliato le carte dentro il Pd. Da oggi sarà più dura per i vecchi dirigenti continuare come se nulla fosse successo e ricandidarsi alle politiche del 2013.  Sara' interessante vedere se gli altri lo seguiranno. A proposito della sua scelta, Veltroni ha riferito che non e' un cedimento alla rottamazione.  Perché non e' l'anagrafe a fare buona politica.
Allora, un commento su questa notizia. Apprezziamo la decisione di Veltroni, la troviamo rispettabile e anche bella perche' in un momento in cui la politica e' ai minimi livelli di credibilita uno che compie un gesto del genere e' da plaudire.
Di solito i politici sono attaccati alle poltrone e si staccano solo quando vengono cacciati. Vedere che uno se ne va di sua volontà sembra di essere in un altro paese.
Veltroni non smetterà ovviamente di fare politica ma fuori dal Parlamento. Del resto la sua esperienza l'ha fatta visto che sedeva in quella poltrona dal lontano 1987, vale a dire da 25 anni, un quarto di secolo. Ciò vuol dire che non si deve rinunciare alla politica se non si ha un seggio. Condivisibile e apprezzabile anche questo. Inoltre Veltroni ha ragione anche su un altro punto che il rinnovamento non si fa con la carta d'identità. Esistono tanti giovani incapaci e tanti vecchi competenti. Ma e' pur vero che la politica non e' un lavoro, e' un servizio.
Al di la' di tutto la decisione dell'ex sindaco di Roma rappresenta un segnale importante, nuovo e di cambiamento. La speranza e' che non rimanga isolato.

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