martedì 2 ottobre 2012

Bastasse accorpare le festività...

Editoriale Radio Onda Libera 17 luglio 2012 

Parliammo della crisi, perché nonostante tutto le cose non vanno affatto bene. Tra spread che schizza a oltre quota 500, agenzie di rating che declassano l'italia a Paese da terzo mondo, ecco l'ultima novità che sta studiando il governo. Si tratta dell'ipotesi di un accorpamento delle festività con l'obiettivo di far crescere il Prodotto interno lordo, l'indice di ricchezza.

L'idea viene confermata in ambienti governativi e potrebbe essere esaminata nel prossimo consiglio dei ministri dopo il parere di quattro ministeri chiave. Per la verita' non e' la prima volta che si parla di questo argomento, che per gli effetti sulle tradizioni e i costumi dei paesi e delle citta e' un tantino complicato. Ma stavolta il tema sembra piu pressante. E il governo Monti vorrebbe affrontarlo già nel prossimo consiglio dei ministri di venerdì.
La strada potrebbe essere quella del decreto per spostare alla domenica successiva le festività patronali, come ad esempio Sant'ambrogio per i milanesi o san Gennaro per i napoletani.  Come succede per alcune feste religiose tipo il Corpus domini o l'Ascensione.
Comunque va ribadito che le festività dei mille campanili d'Italia sono particolarmente sentite e nelle Finanziarie di anni e anni fa c'era e c'e' la corsa all'emendamento del deputato o senatore di turno per finanziare una Pro loco o proprio una festa patronale. Non esente neanche l'ultima legge mancia: tra i 63 micro-interventi figurava anche un fondo per la Festa dei ceri che si fa il 15 maggio a Gubbio proprio nell'ambito delle celebrazioni per il santo patrono, Sant'Ubaldo.
Ci riprova il governo Monti a razionalizzare la giungla delle festività. Che un interessamento era nell'aria lo si e' avvertito quando e' stato sottolineato che  ridurre il numero di giorni non lavorati di una settimana avrebbe portato all'aumento del pil di un punto percentuale. Ora al di la di ciò che deciderà il governo, una considerazione la vogliamo fare. Va bene toccare tutto, anche i patroni, perché la crisi non smette di mordere ma Monti e i suoi professori dovrebbero sforzarsi di più e tagliare la spesa pubblica, i carrozzoni della politica, i finanziamenti ai partiti, i rimborsi elettorali. Va bene chiedere i sacrifici ai cittadini, va bene imporre manovre lacrime e sangue, ma anche i politici sono cittadini e dovrebbero dare il buon esempio. Ma purtroppo non e' così. Purtroppo per noi.

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