martedì 2 ottobre 2012

Urge la riforma elettorale

Editoriale radio Onda Libera 10 luglio 2012
La riforma della legge elettorale non e' più rinviabile. Scende in campo con una lettera il presidente della Repubblica e tira le orecchie ai partiti perché nonostante gli impegni presi a gennaio di trovare un accordo e procedere i politici fanno melina direbbe chi si intende di calcio, cioè perdono tempo, se la prendono con calma.

Napolitano invita i presidenti di Camera e Senato a sollecitare i partiti a darsi una mossa. Anche a costo di votare le nuove norme a maggioranza. Insomma il capo dello Stato non ci sta a farsi prendere in giro e con lui tutto il Paese. E bacchetta per l'ennesima volta i partiti. Ovviamente a questa forte presa di posizione i vari Bersani e Alfano hanno con prontezza risposto subito, la riforma anche domani mattina. 
Il timore che anche questa volta si verifichi l'ennesima presa in giro perché tocca dirlo con chiarezza, questa legge elettorale a che se a parole la voglio cambiare piace a tutti perché permette ai capoccioni di mandare in parlamento i loro fidi scudieri. Infatti fa comodo sia a destra che a sinistra che al centro una legge elettorale che garantisce deputati e senatori nominati da Roma e non eletti dai cittadini. Quindi figuriamoci se hanno tutta questa voglia di cambiare uno strumento così. A meno che non sono costretti. E Napolitano ce la sta mettendo tutta per far cambiare questi partiti che continuano a vivere arroccati nei loro palazzi, fuori dalla realtà e dai problemi della gente.
Speriamo che questa sia la volta buona, noi tifiamo per il capo dello Stato, e tifiamo anche per una legge elettorale che reintroduca le preferenze, che ridia ai cittadini il diritto di scegliersi da chi farsi rappresentare in Parlamento, tifiamo per una vera democrazia.

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