venerdì 5 ottobre 2012

Province, riordino e perdite di tempo

Editoriale Radio Onda Libera 4 ottobre 2012

Parliamo di Province, perche' il Consiglio delle autonomie locali, a cui spettava il compito di fare una proposta, ha deciso che per mantenere i due enti bisogna scegliere la via costituzionali, cioè tutti i 92 comuni dell'Umbria devono esprimersi con un referendum. Dal tavolo del Cal e' sparito l'elenco dei Comuni di spostare come pacchi da una provincia all'altra, i 22 municipi del Folignate e dello Spoletino. 

Entro il 30 ottobre la Regione dovrà inviare il pacchetto della proposta al governo. Quindi saranno i consigli comunali di tutta la regione a esprimersi sul riordino istituzionale. E nulla esclude la possibilità per i sindaci, anzi e' molto probabile nel caso si continuasse su questa direzione,  di indire appunto i referendum. Ovviamente il Cal nel documento approvato ha ribadito il proprio no a un'Umbria monoprovinciale.  
Fin qui la notizia. Ora il commento. Con questa decisione, la situazione si e' ingarbugliata, a nostro avviso, per chi si spende da mesi ormai per mantenere in piedi la seconda provincia. Perché già molti Comuni, si sono espressi per un no a cambiare i confini, quindi quando saranno chiamati a votare il parere non può che essere negativo. Ergo, quindi, si tratta di un'ulteriore perdita di tempo. Per non arrivare a nulla.
Secondo, l'intera questione e' un chiacchierare a vuoto perché tutti i partiti in campagna elettorale sono per abolire le province ma quando qualcuno ci prova, come Monti, ecco le proteste er difendere i soliti campanili. Insomma sarebbe ora di andare oltre le province e forse anche oltre le regioni.

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