venerdì 5 ottobre 2012

L'autocertificazione degli sprechi

Editoriale Radio Onda Libera 26 settembre 2012

Le Regioni italiane sono come dei bancomat, elargiscono ai consiglieri regionali milioni di euro senza alcun controllo. E si tratta di soldi pubblici. Dopo lo scandalo vergognoso del Lazio che ha portato alle dimissioni la presidente Polverini, e dopo le reazioni indignate dei cittadini e delle istituzioni, dalla Chiesa al Quirinale, il governo pensa a una riforma ad hoc.

Innanzi tutto va detto che non esiste una legge nazionale, sulla disciplina delle spese dei gruppi consiliari vale il principio dell'autonomia: ogni Regione fa come le pare. Ma c'è un legame, un filo che unisce molti dei regolamenti adottati dai consigli: partiti e consiglieri, non sono tenuti a giustificare le spese sostenute con scontrini o fatture, nemmeno a indicarne le finalità. Nel migliore dei casi basta un'autocertificazione. E anche quando gli obblighi di legge ci sono mancano i controlli.
La mappa degli sprechi e' infinita, basta leggere i giornali di questi giorni, dal nord al sud le regioni spendono e spandono. C'e' bisogno di un segnale forte, fortissimo per tentare di riacquistare un minimo di credibilita'. La riduzione dei costi, la trasparenza delle spese e i controlli sono un'urgenza, sono la strada obbligata, sono un'occasione, forse l'ultima. E i politici, tutti, perché quest'andazzo e' trasversale, non e' di destra o di sinistra o di centro, devono rendersi conto che o cambiano registro o e' la fine. Il distacco della politica dal mondo reale e' gigantesco, la gente e' nauseata, schifata da politici che pensano ai fatti loro e non a quelli della collettività.
Quindi, i tecnici che sono prestati alla politica in questo momento storico facciano quello che i politici non faranno mai. Lo facciano per il bene del paese.

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