lunedì 1 ottobre 2012

Attenzione alla spending review

Editoriale Radio Onda Libera del 3 luglio 2012

La politica economica del governo non piace, non convince perché continua la strada dei sacrifici e dei tagli. Nel mirino questa volta giustizia, sanità e pubblico impiego. Nell'ordine, è prevista la chiusura di 280 uffici tra tribunali, procure e sezioni distaccate, nella sanità pubblica sono stati individuati tagli per un risparmio di 8,5 miliardi in tre anni. Per finire, conteggiati diecimila esuberi tra gli statali. 

Insomma un altro piano lacrime e sangue per reperire quei soldi utili a sanare, anzi ad alleggerire, il debito pubblico. L'accordo con i partiti ancora non c'e, quello che c'e di sicuro e' la contrarietà dei sindacati per queste nuove pesanti misure del governo. E infatti i rappresentanti dei lavoratori già si sono fatti sentire annunciando che se non si saranno modifiche scenderanno in piazza, sciopereranno contro questa politica. I paletti sono precisi, criterio nei tagli, concertazione, riduzione di consulenze e sprechi.
Insomma l'estate romana si preannuncia più calda non solo per il clima incandescente e per i vari Scipione o Caronte. Quest'ultima puntata della famosa spending review, letteralmente revisione della spesa, non e' gradita. E onestamente al di la' dei settori che va a colpire, settori nevralgici per la vita di un Paese, non pare coordinata e soprattutto destinata a essere incisiva, efficace.
Insomma quello che tutto ci aspettavamo da monti e dal suo governo di tecnici era subito un piano serio e concreto di tagli agli sprechi e ai privilegi della classe politica. Confidavamo nel fatto che questi professori non dovessero rispondere ai partiti, avessero le mani libere e quindi agire in piena autonomia per il bene del paese. Invece appaiono prigionieri e ostaggi di chi in parlamento schiaccia il bottone del rosso o del verde. Peccato, un'altra occasione persa. E non poi non stupitevi se il consenso a grillo aumenta.

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