giovedì 4 ottobre 2012

La crisi aguzza l'ingegno

Editoriale Radio Onda Libera 3 settembre 

L'autunno che sembra alle porte per il clima di questo inizio settimana non porta niente di buono. Anzi, l'ottimismo e' sotto i piedi. Se agosto non ha portato la temuta tempesta sui mercati, ha però confermato il peggioramento del clima di fiducia delle famiglie e il prolungamento della recessione. E non c'è da stupirsi che a temere l'autunno siano soprattutto i negozianti alle prese con le stime di un'ulteriore caduta dei consumi.

La Confcommercio indica un calo per il 2012 del 3,3% pro capite. Un dato, rilevano gli esperti, senza precedenti e certamente più negativo di quello registrato lo scorso anno quando a causa della crisi sono state costrette a chiudere i battenti oltre 105mila imprese commerciali. 
I consumi continuano a calare, anche se in misura minore di quanto si siano ridotti i redditi. Perché le famiglie destinano alle spese quotidiane una quota sempre maggiore dei rispettivi budget e perché sono più attente al rapporto prezzo-qualità dei beni che acquistano. Ma col perdurare della crisi aumenta il peso dell'incertezza sul futuro, la paura di perdere il lavoro e di veder diminuire il potere d'acquisto dei propri salari e stipendi. In attesa che l'economia si riprenda e si avvii nuovamente alla crescita.
C'è però un segnale nuovo, ancora tutto da valutare, nel mondo del commercio. Di fronte al declino delle attività di vendita tradizionali - dall'alimentare all'abbigliamento all'arredamento - si consolida la tendenza ad avviare altre strade.
È la disoccupazione a dare la spinta e l'intraprendenza necessaria a mettersi sul mercato segnalando il fenomeno che però riguarda soprattutto il terziario e i servizi alla persona. Sono nate infatti molte imprese anche piccole di assistenza sanitaria, trasporti, consegne a domicilio, riparazioni, informatica,  un fiorire di mestieri che confermano la tendenza alla terziarizzazione del commercio e compensano in qualche modo la riduzione delle attività più tradizionali, a partire dai piccoli esercizi nei centri storici delle città.
Insomma la crisi se da un lato spaventa dall'altro aiuta a reagire, aguzza l'ingegno e da' il coraggio a mettersi in gioco. Una strada nuova che i giovani farebbero bene a intraprendere, una sfida da raccogliere e portare fino in fondo. 

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