lunedì 1 ottobre 2012

Umbria senza regista

Editoriale Radio Onda Libera 20 giugbno 2012

Economia a due velocità in Umbria nel 2011. Secondo il rapporto annuale di Bankitalia il settore ha ristagnato ed e' stata 'un'annata dal doppio volto, le aziende più innovative (una minoranza) che sono cresciute e le altre che sono rimaste al palo.  E per il 2012 le cose non andranno sicuramente meglio. Anzi c'è molto pessimismo.

Se si prendono in esame i livelli pre-crisi, l'Umbria risulta al di sotto di 5 punti di Pil. Sono le stime preliminari di Prometeia, ad indicare un aumento del Pil regionale dello 0,3 per cento. "Vanno meglio le imprese piu' dinamiche sulla scena internazionale - e' stato riferito  - nel 2011 l'export umbro e' cresciuto del 14 per cento, trainato dall'alimentare, dal tessile, dalla meccanica". 
Un pessimismo diffuso sull'andamento degli affari nel 2012 e' stato registrato nelle indagini di Bankitalia dalle aziende medio-piccole. Il credito bancario, che nei primi tre trimestri dell'anno 2011 era cresciuto piu' che nel resto d'Italia, ha rallentato bruscamente nel quarto trimestre, come e' successo per i mutui.
Nel mercato del lavoro invece si e' accentuato il divario tra le diverse fasce di eta' nella popolazione: alla sostanziale stabilita' occupazionale complessiva c'e' una riduzione di occupati nella fascia 15-34 anni anche se il tasso di disoccupazione e' rimasto stabile al 6,6 per cento.
Insomma quando le cose vanno male per gli altri in Umbria vanno peggio, ma il recupero non segue il trend internazionale. Non c'e proprio da consolarsi, pare che nella nostra regione si fatichi a reagire, o meglio la reazione a una crisi così profonda e' affidata all'inventiva di ogni singola azienda, di ogni singolo imprenditore. Manca una regia, una rete che metta a sistema le componenti della società regionale, parte pubblica e privata, per remare nella stessa direzione nella speranza di uscire presto dal tunnel.

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