Ancora la Nazionale sugli scudi. L'Italia ha vinto
ancora, soffrendo e facendo soffrire. Gli azzurri sono in semifinale e lo
possiamo dire con orgoglio e a voce alta:è un atto di giustizia, perché
sarebbe stato assurdo (e appunto ingiusto) essere eliminati dagli inglesi.
Ma è anche un segno del destino, perché la porta dei
rigori è sempre una porta stretta che tradisce spesso, e spesso gli azzurri
s'incastrano mentre ci passano: la nostra storia europea e mondiale è piena di
dolori dagli undici metri, anche se poi dal dischetto abbiamo pure vinto la
Coppa del mondo nel 2006 (ma perdemmo quella del '94 contro il Brasile). I rigori li abbiamo spesso patiti, mettono a nudo la
nostra emotività: non stavolta. Stavolta, quando ancora non aveva tirato
nessuno, si è capito che nell'abbraccio di tutta la squadra a Gigi Buffon c'era
un capitale investito senza paura di rimetterci neppure un centesimo.
Sarà dunque Italia-Germania, un'altra classica del
calcio. Ma prima di pensare ai terribili crucchi (fortissimi ma
non imbattibili: hanno preso 5 gol in 4 partite, però vincendo sempre) è giusto
godersi questo momento, e' giusto godersi
la gioia di avere vinto in questo modo contro gli inglesi. Eppure sembrava una
notte maledetta con i pali, le palle alte, fino ai rigori all'adrenalina. Ora vengano pure i tedeschi, più forti di noi e forse di
tutti. Ma nel calcio non sempre vince il più forte. Può vincere anche chi ha
più cuore, chi ha più testardaggine, chi ha più fortuna. E se nel calcio
qualche volta può succedere che a vincere non sia il più bravo, possiamo sempre
ricordarci che si tratta pur sempre di un gioco.
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