La droga continua a uccidere, a mietere vittime. Una donna di 50 anni, un'infermiera residente a San Giustino è deceduta nel tardo pomeriggio di sabato in seguito ad una probabile overdose da eroina. Il pusher è stato arrestato e sono partite anche alcune denunce per omissione di soccorso.
E così le vittime salgono a quattordici in questi primi sei mesi dell'anno nella nostra regione. Uno ogni dodici giorni, circa. Una media terribile, spaventosa che dimostra come in Umbria il problema della droga sia diffuso dal punto di vista geografico in modo omogeneo e non a macchia di leopardo, a nord come al sud, a est come a ovest.
E non solo, anche
l'ultima vittima, una signora di 50 anni, inserita nel sistema produttivo,
testimonia un altro aspetto, altrettanto sconvolgente, e cioè che la dipendenza
dagli stupefacenti ormai riguarda una fascia d'età che non e' più quella di una
volta, i giovani sbandati e in crisi di identità.
Oggi sono assuntori di droghe i quarantenni, i
cinquantenni, i padri e le madri di famiglie. Un fenomeno questo che le comunità
avevano già segnalato da tempo, e cioe' che sono aumentati i figli che
accompagnano i genitori a disintossicarsi. Un aspetto questo che coloro che si
occupano di prevenzione e di indagini sociologiche dovrebbero tenere a mente
per comprendere la dimensione del problema e pensare a rimedi, a strumenti di
supporto.
La droga nella nostra regione sta dilagando da anni e il
problema e' stato minimizzato, sottovalutato. E con esso anche tutte le
attivita collateriali, di natura criminale, legate allo spaccio. Ora si sta
cercando di fare qualcosa, speriamo solo che non sia troppo tardi.
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