In Umbria manca il sangue, servirebbero almeno altri 10
donatori al giorno.
per coprire le
esigenze di sangue degli ospedali dell’Umbria non bastano più i circa 140
donatori che ogni giorno si presentano ai centri di prelievo attivi negli
ospedali regionali perché per la prima volta negli ultimi anni si è registrato
un rallentamento nella crescita del numero dei donatori, solo un più 0,18 per
cento contro il 5 atteso e programmato.Periodicamente l'Avis e le istituzioni lanciano appelli per sensibilizzare i cittadini a compiere un gesto di alto valore etico e sociale. E infatti lo e'. Perché donare il sangue e' un piccolo grande gesto di solidarietà, di altruismo. E la donazione va incentivata, sostenuta con tutti i modi e i mezzi possibili. Anche con la raccolta mobile del sangue, la cosiddetta autoemoteca che ad esempio quasi 10mila cittadini hanno chiesto di realizzare attraverso una petizione di firme.
Fra le cause del lieve calo nelle donazioni di sangue in Umbria, oltre all’accorpamento dei presidi ospedalieri che di fatto costringono i volontari a percorrere maggiori distanze, c’è anche il problema della crisi del lavoro. Oggi, e' stato precisato nell'ultima conferenza dai responsabili dell'avis, «con contratti di lavoro precario ed atipico, non tutti i datori di lavoro sono disponibili a concedere il giorno di libertà, regolarmente retribuito, a chi chiede di recarsi a donare. Per questo è necessario puntare a nuove forme di sensibilizzazione, di promozione della raccolta volontaria e di attivazione di nuovi punti fissi di prelievo.
Donare il sangue e' un gesto nobile, di impegno etico e civile. Verso gli altri e verso se stessi, perché di sangue ne possiamo avere bisogno tutti, perché donando il sangue si e' costretti a una prevenzione continua, perché si contribuisce a non aumentare le spese della sanità. Insomma ci sono tanti e tanti buoni motivi per diventare donatori di sangue.
Nessun commento:
Posta un commento