sabato 10 dicembre 2016

Trump ha fatto saltare il banco

Editoriale Radio Onda Libera del 10 novembre 2016

Tutti i titoli dei giornali e dei notiziari televisivi usano parole come choc, incredibile, pazzesco. Perché la vittoria di Trump contro Clinton è qualcosa di veramente clamoroso. Un trionfo che è destinato a segnare una svolta epocale nella storia e cambiare l'ordine mondiale, i rapporti tra i Paesi del pianeta. Le prime reazioni sono state di sorpresa, e anche di stordimento, perché l'elezione di Trump non era contemplata da sondaggisti, analisti, giornalisti e lobbies. E questo è il primo dato, fondamentale: chi ha il compito di interpretare la realtà non ha capito la realtà, non ha colto l'orientamento dell'opinione pubblica, i bisogni e le esigenze della gente comune. Un mea culpa dai media andrebbe fatto e andrebbe anche pensato un sistema per riparare, per imparare dagli errori.
Poi c'è da dire che la vittoria di Trump è una vittoria a dispetto di tutti, dei pronostici, dei democratici, ma anche di parte del suo stesso partito, perché - ricordiamolo - il neo presidente per qualche giorno durante la campagna elettorale è stato messo in discussione addirittura dai suoi stessi sostenitori repubblicani.
Lo choc per Trump è non solo di una parte degli americani fan della Clinton che ieri sono scesi in piazza in segno di protesta, ma anche per i governanti dei Paesi europei, a cominciare dall'Italia.
L'elezione di Trump ha fatto saltare il banco, è un segnale chiaro, di rottura con il sistema precedente, e forse ha ragione Grillo quando dice che rappresenta un grande, gigantesco, "vaffanculo". Di sicuro da ieri la visione del mondo è completamente diversa da quella di prima. Gli americani hanno scelto con coraggio il nuovo, rispetto al vecchio rappresentato dalla Clinton, e hanno bocciato anche la politica di Obama che quando fu eletto rappresentava il cambiamento. Il primo discorso di Trump da presidente è stato pacato, di apertura ai rivali, di super partes. È questo fa ben sperare se si abbandonano i toni eccessivi.

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