giovedì 8 dicembre 2016

Il portafogli unisce i parlamentari

Editoriale Radio Onda Libera del 21 ottobre 2016

In fatto di stipendi e rimborsi dei parlamentari c'è una proposta di legge firmata dai 5 Stelle che martedì arriva in aula, a Montecitorio. Ma da quanto si preannuncia la proposta, a maggioranza, verrà rispedita in commissione anziché essere approvata e questo significa una nuova calendarizzazione. E sì perché quando si tratta di mettere mano al portafogli i politici trovano tutte le scuse per rinviare, far slittare, nicchiare, prendere tempo. Ma questa volta la proposta è chiara e netta, tagliare il 50 per cento gli stipendi dei parlamentari e i rimborsi per spese telefoniche e viaggi.  E questo provvedimento gira proprio nel mezzo della campagna elettorale per il referendum costituzionale quando i sostenitori del si vanno in giro a sbandierare che la riforma prevede un risparmio di 58 milioni di euro. Bene se passasse la proposta di legge, secondo calcoli effettuati, il risparmio sarebbe di 87 milioni.
Ma la Casta dovrebbe fare uno sforzo, diciamo, per ridursi le laute indennità. Ma purtroppo non si è mai visto una cosa del genere e dubitiamo che si vedrà martedì. 

C'e però un aspetto politico da sottolineare e che imbarazza il Pd. Perché proprio gli esponenti del Pd stanno girando l'Italia promettendo un taglio dei costi della politica e poi non votano la proposta di legge che come il referendum va in questa direzione? Se però la votano la vittoria politica se la intestano i grillini.
Comunque andrà a finire, e finora i pronostici sono per un rinvio, il Movimento 5 Stelle la utilizzerà a proprio uso e consumo.
Da parte nostra chiudiamo con una speranza, e cioè che tutti i partiti, quindi anche il Pd, la smettano di fare questi calcoli opportunistici e diano dimostrazione una volta per tutte di coerenza e di pensare al l'interesse generale.

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