martedì 6 dicembre 2016

Renzi fra cioccolato e referendum

Editoriale Radio Onda Libera del 30 settembre 2016

Oggi parliamo di Renzi e del suo pomeriggio perugino; ieri a sorpresa e senza telecamere il premier ha fatto visita alla Perugina, la storica fabbrica di cioccolato e poi a Villa Umbra ha incontrato alcuni sindaci della regione. Intorno alle 19, in un centro congressi Capitini stracolmo, ha lanciato il suo messaggio, anzi per la verità ne ha lanciato più di uno.Il suo obiettivo è uno solo in questa campagna elettorale cominciata ventre a terra per ottenere il sì al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.
Convincere i cittadini, le associazioni, gli indecisi, a votare la sua riforma, quella che elimina il bicameralismo e che riduce in sintesi il numero dei senatori. E lo fa utilizzando tra virgolette tutte le armi, l'arte della persuasione e quella delle promesse, ma anche, come l'ha definita qualcuno, la strategia inclusiva, cioè non attaccare più di tanto, in cerca di pace e soprattutto di voti.
Renzi buonista anche con la Cgil come si è visto con il tavolo di concertazione sulle pensioni e soprattutto con l'aumento delle pensioni, conquistando il grosso degli iscritti al sindacato. Sta utilizzando anche un atteggiamento di apertura verso le associazioni, vedi la Coldiretti, gli ambientalisti, le categorie professionali.
Torniamo alla visita a Perugia. Il centro congressi era strapieno, tanta gente di partito ma anche tanta gente espressione della società civile. È arrivato con quasi un ora di ritardo; avrà provato sulla sua pelle, nonostante la scorta, i disagi di un traffico impazzito nel capoluogo umbro. Nei pressi del Capitini ha trovato anche un gruppetto di contestatori con cartelli e megafoni. Ci sta la protesta, per altro tenuta sotto controllo dalle forze dell ordine.
Comunque il suo discorso per il sì a referendum è stato ampio, anche con un po' di autocritica, tipo "ho sbagliato a personalizzare il risultato, a legarlo al mio destino politico, al perché bisogna approvare la riforma". Non sono mancati attacchi sarcastici a D'Alema e al Movimento 5 Sstelle.
Comunque ci piace la frase con cui il presidente del consiglio ha concluso il suo intervento: "Siccome siamo di fronte a un sì o un no vi chiedo di fare la cosa più bella per i cittadini cioè partecipare perché si gioca il futuro dell’Italia".

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