giovedì 8 dicembre 2016

L'Italia è ferita ma non piegata

Il punto del direttore del 28 ottobre 2016

La paura è forte quanto l'intensità delle scosse che da mercoledì sera hanno stravolto la vita di migliaia di persone nel centro Italia, nelle stesse zone già colpite dal sisma di due mesi fa. Le immagini trasmesse senza interruzione dalle tv hanno raccontato e continuano a raccontare di crolli di terrore e di sfollati. Rapida la macchina dei soccorsi, le forze dell’ordine e i volontari sotto un tempo inclemente si sono prodigati fin dal primo momento per fronteggiare l’emergenza.Ecco, questa è l’Italia che funziona, l’Italia che davanti alle disgrazie si rimbocca le maniche e non si risparmia, l’Italia che dimostra grande generosità e grande cuore aiutando chi sprofonda in un attimo nel baratro della sofferenza.
Su questo secondo terremoto vanno espresse due-tre riflessioni, a bocce ferme e non sull’onda dell’emotività.
La prima, in assoluto la più importante, è che non ci sono state vittime nonostante la brutalità e la frequenza delle scosse. Non piangere morti è un immane sollievo e a seconda delle posizioni si può pensare a un miracolo o a una casualità della scienza.
La seconda è la rassicurazione che gli sfollati non saranno sistemati nelle tende bensì in strutture. E questo è un altro aspetto che conforta visti l'imminente inverno e il calo delle temperature in quelle aree.
Poi c'è la terza, vale a dire il timore che questi paesi distrutti vengano abbandonati e i centri rinasceranno da un'altra parte. Su questo chi di dovere farebbe bene ad ascoltare la voce e i desiderata dei cittadini colpiti da questo dramma, e se la volontà e la possibilità saranno verso la ricostruzione negli stessi luoghi allora ci si muova in fretta e bene perché di città fantasma ce ne sono già parecchio in giro.
Ha fatto bene il presidente del consiglio Matteo Renzi a farsi vedere nelle zone terremotate, a stringere le mani e soprattutto a ringraziare chi sta sul campo. A volte bastano dei segnali, piccoli ma immediati, per sostenere e confortare chi in una frazione di secondo si è ritrovato perso. Ma se questi sono comportamenti apprezzabili a caldo poi le promesse fatte davanti alle macerie e alle telecamere vanno mantenute. E quindi il "non vi lasceremo soli" e "ricostruiremo in fretta le vostre case" non devono essere parole al vento.
Ha pienamente ragione Renzi quando dice che l'Italia è ferita ma non è piegata. Ma va anche detto che il capitolo prevenzione va assolutamente aperto e soprattutto vanno realizzati interventi strutturali per mettere in sicurezza le case degli italiani. Su un'altra frase siamo d’accordo con Renzi, e cioè che su eventi del genere non si scherza.

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