giovedì 8 dicembre 2016

Il fronte del No prende forma

Editoriale Radio Onda Libera del 12 ottobre 2016

La scissione dentro il Pd non sta né in cielo né in terra. La spaccatura invece sì ed è anche profonda, forse insanabile. Su come conviveranno in un futuro prossimo le due anime sarà un mistero e anche una bella scommessa. Questo l'aggiornamento della situazione, con battute come quella di Bersani, l'ex segretario, che ha detto testualmente che lui non se ne andrà e che per cacciarlo bisogna schierare l'esercito.Ma andiamo per ordine, al volo. La minoranza del partito chiedeva a Renzi di modificare la legge elettorale, Renzi ha detto che se ne parla dopo il 4 dicembre, il giorno del referendum sulla riforma costituzionale. La minoranza non ci sta e ha annunciato che voterà no. Sul sì Renzi ci ha messo la faccia: la vittoria del referendum lo rafforzerebbe e non poco, la sconfitta invece aprirebbe altri scenari, compreso un nuovo governo e forse le elezioni anticipate.
Certo, le carte dentro il partito continuerebbe a darle ancora Renzi visto che è anche segretario del Pd e alla fine deciderà lui chi candidare e chi non candidare.
Intanto il fronte del no e' sempre più in movimento, D'Alema si appresta a presentare oggi un disegno di legge costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari e la loro elezione a suffragio universale e diretto. Al lancio della proposta parteciperà un fronte trasversale di parlamentari, nel corso di un incontro pubblico sulle ragioni del No al referendum e sulle proposte alternative per il dopo. L'iniziativa, promossa dalle fondazioni Italianieuropei e Magna Carta, sarà aperta dai rispettivi presidenti, D'Alema e Gaetano Quagliariello, e vedrà la partecipazione di costituzionalisti ed esponenti politici.
Insomma l'atmosfera si sta facendo incandescente, basta vedere la caciara che fanno nei talk show, e nelle prossime settimane sarà sempre peggio.

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