martedì 6 dicembre 2016

L'immigrazione divide l'Europa

Editoriale radio Onda Libera del 3 ottobre 2016

Sui migranti, clamoroso risultato del referendum in Ungheria con cui si chiedeva di votare sì o no all'obbligo di accoglienza dei profughi per alleggerire il carico dei altri paesi dell'Unione europea come Italia e Grecia. Il risultato è che non si è raggiunto il quorum, ha votato il 43,4 per cento, il quorum del 50 per cento non è stato raggiunto e quindi la consultazione non è valida.Ma il significato di questo referendum è anche un altro e cioè che il 98 per cento di quelli che hanno votato hanno detto no agli immigrati. Questo voto deve far riflettere, al di là del quorum o del non quorum, perché riflette un atteggiamento dei cittadini nei confronti degli immigrati, che non è purtroppo solo degli ungheresi. In giro per l'Europa si assiste a fenomeni di nazionalismi esasperati, a problemi culturali che esprimono diffidenza verso gli stranieri. E questo vuol dire che la politica europea sull'immigrazione è completamente fallimentare, non riesce a imporre una linea politica comune e concreta.
A parole tutti parlano di accoglienza e integrazione, nei fatti ognuno cerca di scaricare sull'altro il carico dell'immigrazione, e addirittura in alcuni Paesi si pensa di alzare i muri per non far passare lo straniero o si cerca la legittimazione a chiudere le porte con una consultazione referendaria.
Oggi è la giornata nazionale delle vittime dell'immigrazione, in ricordo del terribile naufragio di tre anni fa, nelle acque del Mediterraneo, e si rivedono le immagini toccanti di uomini donne e bambini che fuggono su barconi fatiscenti dalla guerra e dalla miseria, immagini che ci fanno commuovere e ci fanno indignare. Ma purtroppo, e lo diciamo con rammarico, dopo le solite dichiarazioni di circostanza, dopo gli approfondimenti, tutto torna come prima.

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