martedì 6 dicembre 2016

Tangentopoli del terzo millennio

Editoriale radio Onda Libera del 4 ottobre 2016

L'argomento di oggi è le tangenti: puntuale la notizia come le truffe ai danni dello Stato commesse dai furbetti del cartellino. La guardia di finanza di Milano ha eseguito 14 arresti, tra cui quello di un dirigente di una società controllata da Ferrovie Nord, nell'ambito di un'inchiesta che riguarda subappalti di opere pubbliche in Lombardia. Tra le commesse anche quella relativa alla linea ferroviaria che collega il terminal 1 al terminal 2 di Malpensa.
Tra i reati, l'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ma anche di truffa ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e complessi societari, nonché illecita concorrenza realizzata attraverso minaccia e violenza. Le indagini hanno inchiodato "vari imprenditori di diverse società operanti nel settore dell'edilizia, le quali - ancorché formalmente intestate a soggetti prestanome e apparentemente prive di legami tra loro - sono risultate riconducibili al sodalizio". La realizzazione delle opere di collegamento ferroviario T1-T2 rientrava nelle opere con l'Expo.
Fin qui la notizia. Ora qualche commento. Il primo, un dato di fatto e cioè che dopo quasi venticinque anni, un quarto di secolo, Tangentopoli non è sparita dalla circolazione. Anzi, secondo qualcuno, per esempio l'ex pm Di Pietro, è più florida di prima. Quindi, tutto quello che è accaduto agli inizi degli anni Novanta non ha prodotto e insegnato nulla. Allora, la cancellazione di partiti e il coinvolgimento di fior fiore di imprenditori nelle inchieste giudiziaria non sono serviti a nulla, se di tanto in tanto si scoperchia una pentola di corruzione, di mazzette pagate per avere lavori pubblici.
Al di là della responsabilità penale che è sempre personale, va allargato il ragionamento a quali rimedi per estirpare la corruzione dal nostro Paese, corruzione che incide non poco nel nostro prodotto interno lordo, cioè è un costo anche per i cittadini normali. I primi rimedi che vengono in mente sono pene più dure una volta accertata la colpevolezza ma anche una riparazione economica per chi corrompe. E poi sarebbe utile aprire una riflessione su Tangentopoli di oggi e di ieri.

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