martedì 6 dicembre 2016

La pace va messa in pratica

Editoriale Radio Onda Libera del 19 settembre 2016

Sete di pace, un evento storico, speciale iniziato ieri e che durerà tre giorni vuole ricordare la giornata mondiale di preghiera ideata da papà Giovanni Paolo II il 28 ottobre del 1986. Così ancora una volta Assisi si ritrova al centro del mondo, si ritrova capitale della spiritualità. All'iniziativa partecipano 511 leader religiosi per ribadire che va assolutamente perseguita la strada del dialogo e del confronto. Domani arriverà Papà Bergoglio che proprio ieri durante l'Angelus da piazza san Pietro, dopo aver annunciato che tornerà ad Assisi, era stato qui per il Perdono il 4 agosto scorso, ha ricordato che oggi più che mai c'è bisogno di pace perché ci sono guerre dappertutto, in ogni angolo del mondo. E domani presiederà in piazza san Francesco l'incontro interreligioso.
Due brevi considerazioni. La prima: trenta anni fa il mondo era diverso, c'era la guerra fredda, nell'89 cadde il muro di Berlino e l'intuizione di papà Wojtyla fu geniale, dirompente. E rappresentò un fatto storico, senza precedenti. Ma cosa è rimasto di quello spirito di Assisi? Coloro che si ritrovarono a pregare per un mondo di pace cosa hanno poi fatto per mettere in pratica quelle preghiere?
E da qui la seconda considerazione, già anticipata sul Corriere dell'Umbria di ieri, e cioè il timore che questi meeting restino appuntamenti senza seguito, una bella e colorata riunione con tanti tavoli di lavoro ma poi nel concreto non si fa abbastanza, o niente, per far si che la pace non sia una parola ma trovi applicazione concreta.
A sentire quello che accade nel mondo, a guerre infinite, ad atti terroristici, sembra che non si faccia abbastanza, sembra che tutti non facciamo abbastanza. E allora, verrebbe da chiedersi, che senso ha organizzare queste parate se poi sappiamo che non portano da nessuna parte.

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