sabato 10 dicembre 2016

Fratelli coltelli nel Pd

Editoriale Radio Onda Libera del 15 novembre 2016

Mancano 20 giorni al referendum e la battaglia tra i fautori del si è quelli del no è sempre più incandescente. Ogni motivo è buono per innescare la miccia delle polemiche. Anche lo spread che è tornato a salire, sfondando quota 180.
Per Renzi è colpa dell'incertezza. Per le opposizioni anche questa frase è motivo di attacco al premier.
Premier che sta facendo il giro d'Italia per convincere gli italiani a votare perché lui sul 4 dicembre ci ha scommesso tutto, facendo paventare che il risultato non sarà ininfluente. Insomma se vince il no Renzi che si gioca il tutto per tutto, ha detto papale che lui a differenza dei politici del passato non è adatto a vivacchiare, a galleggiare e che nella vita c'è altro oltre la politica.
Comunque non si fa vedere preoccupato dai sondaggi negativi né dall'influenza della vittoria di Trump a presidente degli Stati Uniti che potrebbe avere sul voto; insiste sul si al referendum alla riforma costituzionale e lo inquadra come un si per ripartire, per far svoltare il Paese.
Intanto si susseguono attacchi personali, a volte anche beceri, e colpi sotto la cintura, con parole che sfiorano gli insulti. Ma non solo dalle opposizioni, da quelli che naturalmente si ritrovano sull'altra parte delle barricate; no, la battaglia vera si consuma dentro il partito, tra i vari D'Alema, Cuperlo, Speranza e Bersani tanto per citare soltanto qualche nome. La verità poi è che sul tappeto, in ballo, resta l'unità del centrosinistra e prima ancora - cosa più importante - l'unità di un partito che oggi sembra popolato da fratelli coltelli.

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