martedì 6 dicembre 2016

Risposte da dare ai terremotati

Editoriale Radio Onda Libera del 5 settembre 2016

E' doveroso, alla ripresa, parlare del terremoto che la notte del 24 agosto ha colpito al cuore l'Italia, causando quasi trecento morti nel Lazio e nelle Marche, e danni anche in Valnerina. Le immagini che abbiamo visto nei giorni scorsi ci hanno impressionato, case ridotte a macerie, tante vittime, il terrore e quindi la paura con cui convivere ancora oggi e chissà per quanto altro tempo.Di fronte a questa tragedia, vogliamo ricordarlo anche qui, c'è stata una grande, immensa prova di solidarietà, dal nord al sud della Penisola. Una conferma che in Italia c'è una parte migliore di gente che nel momento del bisogno non si gira dall'altra parte ma aiuta chi soffre.
Detto questo, ora l'attenzione è rivolta alla ricostruzione, a dare una casetta, un prefabbricato ai quasi cinquemila sfollati, a coloro che hanno perso la propria abitazione e non è giusto oltre che disumano che trascorrano l'inverno nelle tendopoli.
I politici, le istituzioni e da ultimo il commissario Errani hanno promesso che i cittadini del Lazio, delle Marche e dell'Umbria non saranno lasciati soli, che nel giro di qualche mese avranno una casa, che i loro paesi distrutti risorgeranno nello stesso territorio. 

Questo terremoto, l'ennesimo purtroppo, ci consegna una serie di insegnamenti. Il primo è che questo Paese non sa cosa significhi la prevenzione, che a ogni cataclisma ripete gli stessi errori e le stesse promesse, eppure di soldi ne vengono stanziati per mettere in sicurezza quelle aree ad alto rischio sismico. Il secondo è che purtroppo in ogni disgrazia si verificano i soliti cliché, e cioè le inchieste della magistratura per scoprire le cause e le omissioni.
Ma quello che più conta oggi come oggi è che chi ha il dovere di ricostruire lo faccia presto e bene. E' vero che questi aggettivi non viaggiano sempre insieme ma di fronte a quel dolore, a quelle morti, a quei paesi spezzati in una manciata di secondi la politica deve essere all'altezza, facendo attenzione a non prestare il fianco a strumentalizzazioni e soprattutto a speculazioni. Insomma speriamo che il terremoto scuote le coscienze di tutti.

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