domenica 18 dicembre 2016

Esecutivo con vista sulle elezioni

Editoriale Radio Onda Libera del 14 dicembre 2016

Un governo fotocopia, non solo nella squadra, ma con quasi tutti i ministri riconfermati; solo qualche ritocco, ma anche nel programma che non si discosta granché da quello di Renzi, ma anche nel numero dei voti che lo appoggiano alla camera. Solo dieci in meno rispetto al prima via libera ottenuto nel febbraio del 2014.
368 deputati hanno detto sì. I contrari sono molto meno 105 anziché 220 perché molti dell'opposizione se ne vanno, escono dall'aula. Non partecipano al voto i deputati 5 Stelle, così come quelli della Lega Nord e di Ala, i verdiniani.
Un Aventino che ha consentito al presidente del consiglio Paolo Gentiloni, così diverso nei toni e nello stile dal suo predecessore, di sottolineare come “i super-paladini della centralità del Parlamento nel momento più importante della vita parlamentare non ci sono. Vi sembra logico? Vogliamo talmente bene al Parlamento che non ci andiamo. Ma il Parlamento non è un sociale network".
Il riferimento è tutto al M5S ma i deputati grillini restano fuori dall’aula, entrano solo per ascoltare la propria capogruppo Giulia Grillo e poi escono subito dopo. E proprio la Grillo spiegherà perché. “La sfiducia è già stata votata da milioni di italiani – dice spiegando il perché dell’Aventino – e noi rispettiamo loro e vi lasciamo a questo vostro patetico teatrino”.
Oggi il voto di fiducia al Senato; e qui i numeri traballano, sono più delicati, il governo Gentiloni non avrà vita facile. Ma la sensazione oggi è che si farà di tutto per fare una legge elettorale per andare al voto prima possibile, entro giugno dell'anno prossimo. Ma come sappiamo in politica è vero il contrario di tutto.

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