sabato 10 dicembre 2016

Renzi e l'Italia alla resa dei conti

Editoriale Radio Onda Libera del 2 novembre 2016

Ultimo giorno di campagna elettorale, fino a mezzanotte, poi il silenzio fino al voto di domenica. Quindi gli ultimi duelli, gli ultimi comizi nelle piazze per tentare di convincere gli indecisi sulla bontà delle ragioni per votare sì o no alla riforma costituzionale. Finalmente siamo arrivati al voto e finisce una campagna elettorale lunghissima, è durata sette mesi e più, carica di veleni e polemiche, di polemiche e divisioni. Renzi ha commesso l'errore politico di personalizzare il referendum, di considerarlo un voto su di lui e il suo governo. Ha tentato in seguito di cambiare verso ma ormai era troppo tardi e quindi i suoi avversari hanno cercato di utilizzare il voto di domenica come una bocciatura di quanto fatto in questi due anni e mezzo da Renzi a Palazzo Chigi.
Vediamo l'altro aspetto e cioè che Renzi è da solo contro tutti, contro un fronte del no che va da Forza Italia ai 5 Stelle, passando per la Lega e anche per la minoranza del Pd. Quindi sarà interessante vedere il risultato per considerare innanzi tutto quanto pesa in termini di consenso Renzi e quanto pesano tutte le opposizioni. Ma per questo bisognerà attendere domenica notte quando a urne chiuse si conoscerà come hanno votato i cittadini.
E poi gli scenari post voto: ancora Renzi, governo tecnico, elezioni anticipate dopo la legge elettorale? Nella notte del 4 dicembre tutto sarà più chiaro, a seconda se avrà vinto il sì o il no.
Ma in chiusura facciamo un appello al voto; è vero che il quorum in questo tipo di referendum non è previsto, quindi sarà valido a prescindere dai votanti, ma è importante andare alle urne, esprimere il proprio parere, dire sì o no a questa riforma. Disertare i seggi, nonostante la sfiducia verso i politici, non deve prevalere perché ne va il futuro del Paese, il futuro nostro e dei nostri figli.

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