venerdì 6 novembre 2015

Per i migranti servono meno vertici

Editoriale Radio Onda Libera del 26 ottobre 2015

L'emergenza dei migranti è sempre in primo piano. Partiamo da una notizia di cronaca, l'ennesima. Una donna e due bambini di due e sette anni sono annegati nelle acque davanti all'isola di Lesbo, in Grecia, dopo il naufragio del barcone su cui stavano viaggiando. E' accaduto ieri, insieme a loro altri sette profughi risultano dispersi. Intanto sempre ieri a Bruxelles si è tenuto un vertice sul tema, l'ennesimo, nel corso del quale si è paventato il rischio di una nuova rotta Albania-Italia.
E' stato ribadito che vanno trovate Soluzioni comuni nel segno della solidarietà europea e richieste concrete da parte dei Paesi Ue ed extra-Ue per far fronte all'emergenza profughi. Il vertice ristretto di ieri ha cercato di trovare una sintesi delle diverse esigenze degli Stati che si trovano sulla rotta dei Balcani. Durante i lavori è emersa la preoccupazione che gli scafisti possano aprire questo inverno una nuova rotta tra Albania e Italia, se le altre frontiere balcaniche dell'Unione europea saranno sigillate con maggiori controlli.
Proprio questa preoccupazione ha spinto i leader presenti a decidere che saranno rafforzati i controlli sui collegamenti terrestri tra Grecia e Albania.
Una ripresa dei flussi di migranti dall'Albania all'Italia sarebbe un ritorno al passato, un ventennio dopo i gommoni e i barconi di albanesi che attraversavano le 50 miglia di mare Adriatico in fuga dal caos in cui era sprofondato il Paese dopo la caduta del regime comunista.
Per affrontare la crisi dei rifugiati, che "non terminerà presto", servono "azioni concrete e operative" aveva detto in apertura del summit l'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini. "Anche su questa questione sono necessarie la responsabilità e la solidarietà di tutti gli attori coinvolti, Stati membri della Ue e non, istituzioni e agenzie".
Fin qui il resoconto di quanto accaduto. Ora una breve considerazione. La gente continua a morire mentre cerca di raggiungere Paesi più sicuri; donne, uomini e bambini muoiono durante questi viaggi della speranza, e l'Unione europea continua a fare vertici, a dirsi preoccupata, ad auspicare solidarietà e interventi efficaci per gestire l'emergenza migranti. Non sarà il caso di fare oltre che di parlare? La politica ha il dovere di dare risposte, di agire.


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