sabato 21 novembre 2015

Il Papa contro i maledetti della guerra

Editoriale Radio Onda Libera del 20 novembre 2015

Chiudiamo la settimana parlando ancora degli attentati di venerdì scorso, giusto una settimana fa, in Francia perché la paura che possano ripetersi gli attacchi è reale, molto sentita anche nel nostro Paese dove l'Fbi ha individuato in Roma e Milano le due città nel mirino dei terroristi islamici.
Oltre ai continui raid aerei che il presidente francese Hollande ha ordinato in Siria e in Iraq, nei territori dell'Isis, quasi per vendicarsi del sangue versato a Parigi, e oltre ai blitz che si susseguono tra la Francia e il Belgio alla ricerca di questi assassini senza scrupoli che nel nome di un fanatismo religioso inneggiante ad Allah uccidono e si uccidono, oggi vogliamo sottolineare la voce del Pontefice, di papa Francesco che a Santa Marta ieri ha tenuto un'omelia sofferta ricorrendo a parole dure, forti. Ha ricordato che oggi tutto il mondo è in guerra, una guerra per la quale non c’è giustificazione. E coloro che causano e vogliono la violenza "sono maledetti, sono delinquenti". "Una guerra - ha detto il Papa - si può giustificare fra virgolette con tante, tante ragioni. Ma quando tutto il mondo, come è oggi, è in guerra, tutto il mondo!: è una guerra mondiale, a pezzi: qui, là, là, dappertutto … non c’è giustificazione".
"Cosa rimane di una guerra, di questa, che noi stiamo vivendo adesso?", si è domandato il Papa. La risposta è stata inequivocabile: "Rovine, migliaia di bambini senza educazione, tanti morti innocenti: tanti, e tanti soldi nelle tasche dei trafficanti di armi".
Eh sì, Bergoglio oltre che con chi semina morte si è scagliato anche contro chi produce armi e armamenti per bilanciare le economie. "Sarà un Natale truccato - ha aggiunto - ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, anche presepi ma tutto sarà truccato: il mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre. Il mondo non ha compreso la strada della pace". Subito dopo le stragi di Parigi, il Papa aveva sottolineato che "utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia".
Parole, queste di Papa Francesco, che inducono a riflettere, a pensare a quello che sta accadendo, alle ragioni di quest'odio e questa violenza che ci sta cambiano la vita, la nostra vita quotidiana.


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