domenica 22 novembre 2015

Tra questioni serie e beghe di cortile

Il punto del direttore del 22 novembre 2015

L’Umbria è alle prese con problemi seri, dall’università che perde colpi su colpi (l’ultima non promozione arriva dall’Anvur) al lavoro che non c’è nonostante i segnali di ripresa, da una sanità che cala il livello di qualità (basta leggere i dati del 2014) al coinvolgimento in sospetti mafiosi di una società partecipata come la Gesenu. Solo per citare per titoli quattro questioni che dovrebbero essere inserite al primo punto di un qualsiasi ordine del giorno di una classe dirigente che si rispetti. E invece il partito di maggioranza, il Pd, che ha la responsabilità di governare questa regione che fa? Trascorre i giorni a dividersi, a contrapporsi, a combattere a parole le correnti e nei fatti a fomentarle.
A che pro? A darsi battaglia su una visione di questa regione? A distinguersi sulle politiche da adottare? Macché. I piddini della nuova generazione sembrano i componenti di un’allegra brigata che in nome di un rinnovamento di facciata pensano di essere i prescelti o gli unti dal popolo. Che solo perché appartengono a una nuova generazione (anagrafica attenzione non politica) si ritengono immuni da qualsiasi critica. Richiamano alla mente la famosa frase del mitico Alberto Sordi nel film Il marchese del Grillo “io sono io e voi non siete un c...”. Occorre fare un breve riassunto delle puntate precedenti per esigenze di chiarezza e per arrivare a oggi. La diatriba dentro il Pd è partita quando qualcuno, l’onorevole Bocci in questo caso, ha sollevato un problema, sostenendo che non si poteva stare zitti di fronte a quanto stava accadendo alla Gesenu, raggiunta da ben tre interdittive antimafia firmate dal prefetto. Provvedimenti da far tremare i polsi, da far scuotere le coscienze e indignare gli animi. E’ successo il finimondo. Le frasi di Bocci sono state interpretate non per quello che volevano dire bensì come una dichiarazione di guerra ed è partita la controffensiva. Una direzione regionale con accuse di lesa maestà e con episodi ridicoli come il dottore barricadero che scende in campo con una frase una a difesa del giovin segretario.
Poi, in mezzo, sempre a proposito di brutte figure c’è il viaggio-non viaggio in Cina. Ma è solo una parentesi. E arriviamo all’ultima, di brutta figura, e cioè la commissione antimafia, sempre a proposito della Gesenu, che s’impantana in consiglio grazie all’incapacità di individuare una linea, tra emendamenti firmati e non capiti, con la goduria dell’opposizione che non ci voleva credere di avere di fronte a sé una maggioranza allo sbando.
Come se non bastasse, ecco il sermone, apprezzabile nei contenuti meno negli intenti, del segretario regionale Giacomo Leonelli che invita i leonelli (intesi come giovani leoni) della segreteria ad abbandonare le correnti per rappresentare la spina dorsale del partito. Scusate, ma la segreteria non è già una corrente che si contrappone a Bocci? Da che pulpito viene la predica verrebbe da dire...ma mica è finita qui. C’è un’appendice che merita di essere raccontata. Ed è il lungo intervento del prode consigliere-dottore Attilio Solinas che questa volta si è dilungato il giusto per affermare le ragioni che lo spingono a stare vicino a Leonelli. Ragioni politiche? Ma nemmeno per idea. Uno sproloquio per dire che Bocci è cattivo perché ha attaccato Leonelli. Che tristezza infinita. Eppure questi signori, come ci ricorda il buon pentastellato Andrea Liberati, guadagnano fior di quattrini per affrontare i problemi dell’Umbria e invece impiegano il tempo a irrobustire la loro corrente non facendo politica ma difendendo le loro piccole rendite di posizione. E meno male che dicono che sono contro le correnti! L’Umbria, scusate la franchezza, merita altro che queste beghe di cortile basate sull’aria fritta. Altro che spina dorsale, altro che scheletri nell’armadio, qui ci vorrà altro, cioè una buona politica, per tenervi in piedi. Perché se è questa la vostra politica tenetevela pure ma per favore non vi chiedete più le cause della disaffezione della gente dalle urne.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

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