giovedì 26 novembre 2015

Furia omicida, paga ancora una donna

Editoriale Radio Onda Libera del 26 novembre 2015

Ha ucciso la moglie per motivi di gelosia. Il fatto è noto, è stato rilanciato dai telegiornali ed è sulle prime pagine dei giornali. E' accaduto ieri pomeriggio, intorno alle 16, a Perugia. Un uomo, un agente di commercio, di 43 anni, ha telefonato al 112 confessando di aver fatto una cosa molto grave. Carabinieri e ambulanza arrivano subito sul posto ma per la povera vittima, un'avvocatessa di 40 anni, non c’è nulla da fare.
Colpita nel basso ventre da due fucilate, è morta dissanguata in pochissimo tempo. I due stavano insieme da moltissimo tempo e ieri pomeriggio in casa c'era anche il figlio di sei anni che per fortuna non ha assistito alla tragedia.
Francesco Rosi, questo il suo nome, ha scelto proprio il giorno di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne per uccidere la moglie a colpi di fucile dopo una lite, una delle tante pare, scaturita sempre per i soliti futili motivi, la gelosia. Un movente comune e ricorrente nei delitti di femminicidio. Un termine, questo, brutto per indicare l'assassinio di una donna. E' preferibile a nostro avviso non fare distinzioni lessicali, la morte violenta di una persona è omicidio a prescindere dal sesso. Sono altri i problemi di cui occuparsi per prevenire tragedie così terribili. Per esempio i campanelli di allarme, per esempio le botte, i maltrattamenti.
Di fronte a tutto questo si sono susseguiti i commenti di dolore di istituzioni e associazioni per l'ennesimo fatto di sangue accaduto a casa nostra. Inevitabili le dichiarazioni che sono tutte sottoscrivibili, del resto come non condannare un delitto del genere. Ma ci piacerebbe che alle parole seguisse qualcosa di concreto, una sensibilizzazione diversa da parte di tutti perché se all'interno delle mura domestiche si vivono momenti di tensione e anche di violenza va fatto qualcosa prima che la situazione diventi irrimediabile, prima che sia troppo tardi come è accaduto per la giovane avvocatessa. Insomma ci piacerebbe che questo fenomeno, chiamiamolo così, sia affrontato seriamente e quindi sempre, e non solo nella circostanza e a spot, quando accadono le tragedie.


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