lunedì 11 gennaio 2016

Trasformisti e voltagabbana

Editoriale Radio Onda Libera dell'8 gennaio 2016

Occupiamoci della politica e dei voltagabbana, dei trasformisti, quelli cioè che vengono eletti con un partito e poi cambiano formazione. Succede da sempre ma prima i partiti erano una cosa seria e i casi si contavano sulle dita di una mano, oggi il fenomeno è frequentissimo con numeri importanti. L'ultimo in ordine di tempo è stato pochi giorni fa, un deputato del Pd che è passato a Forza Italia. Dal giorno alla notte, da sinistra a destra, se esistessero ancora le categorie, le ideologie.
Con questo siamo arrivati a 226 parlamentari che hanno cambiato forza di appartenenza in Parlamento, e questo a quasi metà legislatura. Quasi uno su quattro: 121 a Montecitorio; 105 a Palazzo Madama. In questo conteggio rientrano solo i movimenti squisitamente politici, non quelli che transitano prima al gruppo misto oppure quelli eletti in una lista e poi passati in un altro gruppo.
Ma c'è anche un'altra curiosità e cioè che ci sono alcuni parlamentari che hanno cambiato più di una casacca, c'è chi addirittura si è spostato 5 volte. E'
ovvio poi che ci sono state le scissioni all'interno dei partiti che hanno portato via pezzi di parlamentari e questo ha riguardato soprattutto il Pdl che a oggi risulta allocato in cinque sigle. Il Pd che governa ha attirato uomini e donne di altri schieramenti salendo da 400 seggi a 412 e cambiando anche fisionomia. C'è poi il caso, clamoroso, di Scelta civica, la formazione creata da Monti che alla Camera conta 23 esponenti, al Senato non esiste più, cancellata. Di sicuro gli emicicli di Montecitorio e palazzo Madama sono diversi rispetto al 2013. E chissà come sarà quando si arriverà alla fine naturale della legislatura nel 2018.

Questo il quadro del fenomeno. Ora qualche breve considerazione. Premettiamo subito che non ci scandalizziamo ormai più di tanto se un parlamentare cambia partito perché negli ultimi tempi è un fatto che sta diventando normale e non straordinario. Poi un'altra premessa. Solo gli imbecilli non cambiano idea e quindi in generale se qualcuno rispetto a una linea politica cambia atteggiamento e il cambiamento è motivato da una posizione nulla quaestio, niente da dire. Qualcosa da dire abbiamo quando il fenomeno impazza e dietro non c'è una crisi di coscienza, un problema di linea politica, bensì soltanto un'esigenza di poltrone, di conservazione del posto che garantisce laute indennità e privilegi. In politica poi, a nostro avviso, dovrebbe esistere anche la parola coerenza, coerenza con gli elettori che hanno eletto il parlamentare in quel partito e con quel programma. E vengono traditi dal cambio di casacca. Una delle cause che hanno favorito il voltagabbanismo è sicuramente la legge elettorale che permette di mandare in Parlamento un esercito di nominati e non di eletti, quindi nessun vincolo e legame con i territori e con i cittadini. Non per nulla questa legge è stata definita Porcellum, cioè una cosa vergognosa. Che speriamo non ricompaia più in nessun'altra forma nel nostro ordinamento.

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