lunedì 4 gennaio 2016

Le eredità del 2015 all'anno che verrà

Editoriale Radio Onda Libera del 31 dicembre 2015

L'ultimo giorno dell'anno è l'occasione per fare il bilancio, per guardare al 2015, a quello che è accaduto, di bello e di brutto, nel nostro Paese, nella nostra vita. E da consuetudine si affollano sondaggi, indagini, studi e anche oroscopi. Partiamo da alcuni grandi eventi che sono rimasti impressi nella nostra mente.
Di sicuro i tragici fatti di Parigi, il terrorismo islamico che ha colpito senza pietà per strada, nei ristoranti, in un teatro. Poi l'Expo, l'esposizione universale di Milano, dove il mondo intero si è esposto in una vetrina legata al tema dell'alimentazione e della nutrizione del pianeta. E ancora il dramma, senza fine dei migranti, di quella povera gente che fugge dalla guerra e dalla fame, con la speranza di un futuro e di un mondo migliore. Poi la crisi della Grecia e il fallimento delle banche, infine il Giubileo della Misericordia.
Da un punto di vista politico è stato l'anno di Renzi, leader indiscusso della scena politica italiana, che è riuscito a governare con l'abilità sfrontata di costruire e smontare le alleanze a suo uso e consumo. Basti ricordare il capolavoro che ha portato Mattarella a diventare presidente della Repubblica. Anche se questo ha significato la rottura con Berlusconi e la fine del patto del Nazzareno. Di certo gli italiani da quando c'è l'ex sindaco di Firenze a Palazzo Chigi hanno smesso di dividersi dopo un ventennio in Berlusconiani e anti Berlusconiani.
Tra i personaggi del 2015 oltre a Renzi e a Mattarella, a proposito stasera ci sarà il primo discorso del capo dello Stato alla nazione e dalle indiscrezioni pare che non parlerà dei temi stringenti ma formulerà un invito alla fiducia, un invito a riconnettersi con le istituzioni. Lo ascolteremo. Dicevamo, tra i personaggi va inserito senza alcuna ombra di dubbio Papa Francesco che non smette di piacere per come si pone, per quello che dice e per come lo dice, per lo sforzo immane che sta facendo per ripulire la Chiesa dalle brutture che la infestano, per dimostrare con i gesti che il vero cristiano sta dalla parte dei poveri e degli ultimi e non ama gli sfarzi e le apparenze.
E' tempo di bilancio ma anche di previsioni. Che 2016 sarà? Allora secondo quanto si sente in giro c'è un certo ottimismo per il futuro perché secondo il rapporto Demos gli italiani si sono quasi abituati a vivere al tempo della crisi, a convivere con le difficoltà economiche, rafforzando la capacità di adattamento, o se vogliamo l'arte di arrangiarsi. E' un po' di luce, sempre secondo l'indagine, la cominciamo a vedere. Si tratta beninteso di un cambiamento di umore non di una previsione argomentata. Ma forse è più giusto sostenere che si tratta di una speranza, di un auspicio. Che il 2016 sia un anno migliore per tutti. E con questo augurio chiudiamo le "Mille parole" di oggi, ci risentiremo lunedì prossimo.

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