martedì 12 gennaio 2016

Punti nascita dell'Umbria a rischio

Editoriale Radio Onda Libera dell'11 gennaio 2016

La sanità è un argomento sempre alla ribalta perché tra quelli che più interessano i cittadini e che dovrebbero stare più a cuore chi ci amministra. Partiamo da un dato diffuso dal ministero della Salute che ha stilato una classifica particolare, quella degli ospedali dove è più rischioso partorire. Diciamo subito che dopo le ultime tragedie di donne morte di parto o per problemi legati alla gravidanza la soglia di attenzione sul tema è molto salita. In Italia sono 98 le strutture dove partorire è più rischioso. E vediamo subito la situazione nella nostra regione.
Sono 6 i punti nascita in Umbria, considerati con un’esperienza insufficiente, da parte del ministero, per fare fronte a tutte le complicazioni che possono derivare da un parto. Ricordiamo che qualche mese fa è già stato chiuso il punto nascita di Assisi, per questo non inserito nell'elenco del ministero, mentre quelli di Castiglione e Narni, prossimi alla chiusura, compaiono nella classifica.
Risale al 2010 la decisione di Regionj e governo, secondo cui i punti nascita con meno di 500 parti all'anno devono essere chiusi per una questione di sicurezza. Va anche detto che a livello europeo lo standard minimo per tenere aperti un centro nascita è il doppio, cioè mille parti l'anno.
Comunque torniamo a noi. A rischio secondo il ministero, oltre Castiglione e Narni, ci sarebbero anche Pantalla, Spoleto, Orvieto e Branca. Un ridimensionamento, questo, che scatenerebbe un finimondo nella nostra regione con nascita di comitati e manifestazioni di proteste. Sembra di assistere a un film già visto.
Ora confutare la classifica del ministero non ci è possibile perché non abbiamo gli strumenti e le conoscenze, ci piace pensare che la linea guida dell'elenco sia esclusivamente la sicurezza, quindi la preoccupazione per la salute dei cittadini  e non soltanto un criterio empirico e numerico. E' altrettanto vero che in piccoli ospedali come i nostri ci possono essere, anzi ci sono, professionalità indiscusse e all'altezza della qualità ma mortificate solo dallo scarso bacino di utenza.
Detto questo, ricordiamo che la sanità umbra si trova a un passo dal cambio dei manager delle strutture sanitarie. Ci piace credere che gli amministratori sceglieranno i nuovi responsabili soltanto sulla base del merito e della competenza e non seguendo altri tipi di logiche. Perché sulla pelle della gente sarebbe meglio astenersi dal fare giochetti e speculazioni di sorta.


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