martedì 26 gennaio 2016

Quando il bullismo diventa crimine

Editoriale Radio Onda Libera del 20 gennaio 2016

Il bullismo è un fenomeno dilagante, diventato ancora più preoccupante e incontrollabile attraverso il web. Di recente una ragazzina ha tentato il suicidio perché bullizzata dai compagni di scuola. L'educazione e la prevenzione servono, si devono fare, ma non bastano. Ci vogliono misure incisive, ci vogliono strumenti efficaci per tentare di tenere sotto controllo questa nuova forma di violenza. Secondo l'Istat il fenomeno riguarda un adolescente su due, in particolare giovanissimi e soprattutto ragazze.
Si sta parlando delle misure graduate a seconda dell’età: dal Daspo di telefonini e la confisca di computer, alla sanzione penale.
In commissione Giustizia della Camera si stanno concludendo le audizioni per la nuova legge in materia. Con un cambiamento annunciato e radicale di svolta. Il bullismo da fenomeno diventerà crimine. L’intenzione è di restringere ancora le maglie. Ormai è un problema di massa. Siamo d accordo su una legge che lo renda reato specifico, che tenga conto e distingua le posizione dei minorenni, bisognosi soprattutto di interventi educativi, e la responsabilità dei maggiorenni che richiede una risposta sanzionatoria.
Nel calendario dei legislatori va previsto un piano straordinario che contempli la prevenzione ma anche i deterrenti, quindi la repressione, soprattutto alla luce di questo genere di molestia resa ancora più capillare e più pericolosa dalla tecnologia digitale.
Una breve considerazione. Siamo d'accordo su una legge che disciplini le fattispecie del bullismo, le categorie, i nuovi comportamenti che spesso variano dalla diffamazione allo stalking, alla diffusione di materiale hard attraverso foto e video. Ma siamo più d'accordo sull'introduzione di reati perseguibili d'ufficio perché soltanto rendendo punibile un comportamento di sopraffazione si può sperare che il fenomeno si riduca e faccia meno vittime.


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