lunedì 4 gennaio 2016

Banche, verità ed esami di coscienza

Editoriale Radio Onda Libera del 22 dicembre 2015

Oggi parliamo di banche, crisi economica, riforme e immigrazione. Questi i temi toccati dal presidente della Repubblica Mattarella nel messaggio di fine anno ai rappresentanti delle istituzioni. Un intervento di tredici cartelle, l'ultima con il passaggio dedicato ai gravi episodi di alcune banche locali che hanno destato preoccupazione tra i risparmiatori. "Occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità. Sono di importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l’etica degli intermediari, bancari e finanziari”.
QQuesto il passaggio più significativo del capo dello Stato che ovviamente non nomina i singoli istituti, rimanendo sul piano generale del richiamo a regole e principi. Ma si capisce da tutto il discorso che su questa vicenda ha una linea piuttosto chiara. E cioè che l'accertamento di ciò che è successo sia chiaro nel senso che i responsabili del crack siano puniti. Insomma, chi ha sbagliato riducendo sul lastrico e alla disperazione migliaia di risparmiatori deve pagare.
Mi pare una cosa di buon senso, condivisibile e se permettete anche un po' scontata.
Il secondo richiamo di Mattarella è che Bankitalia non si tocca. Il Quirinale si schiera con Visco, il governatore, e se Palazzo Chigi vuole intendere intenda. il riferimento è al ruolo di Cantone e anche alla consulenza al pm di Arezzo che indaga su Banca Etruria.
Ora, fatta salva la buona fede di tutti e apprezzato anche il richiamo del Capo dello Stato alle responsabilità di chi ha causato questo disastro, uno straccio di risposta a qualche interrogativo andrà pur data. Per rispetto dei cittadini in generale e dei risparmiatori truffati in particolare. Insomma che le cose non andassero per il verso giusto doveva essere noto; chi aveva l'obbligo di controllare e vigilare, e ci riferiamo agli organismi competenti, da Bankitalia a Consob, perché non lo ha fatto? Chi aveva il dovere di intervenire o avvisare i risparmiatori perché è rimasto fermo?
Ora invochiamo sì l'accertamento delle responsabilità ma un bell'esame di coscienza sarebbe gradito.


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