lunedì 4 gennaio 2016

Migranti morti, non basta lo sdegno

Editoriale Radio Onda Libera del 24 dicembre 2015

Un'altra strage di migranti, altri bambini sono morti annegati nelle ultime ore in un naufragio al largo della Grecia. Il giorno prima tre piccoli nei pressi delle coste turche. Un'altra carneficina di esseri umani che fuggono dalla propria terra in cerca di una vita migliore. Ha superato il milione il numero dei migranti arrivati quest'anno in Europa.
E purtroppo molti di coloro che, nell'ultimo anno, si sono messi in viaggio non ce l'hanno fatta: secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, 3.600 persone sono morte durante il tentativo di raggiungere il sito di destinazione.
Sono esattamente 1.005.000 i profughi arrivati fino al 21 dicembre in Grecia, Bulgaria, Italia, Spagna, Malta e Cipro. Buona parte dei migranti, 816.752, è arrivata in Grecia. Ma al secondo posto per numero di arrivi, dopo la Grecia, c'è l'Italia con 150.317. Seguono Bulgaria (29.959), Spagna (3.845), Cipro (269) e Malta (106). La metà dei rifugiati è di nazionalità siriana, il 20% sono afghani, il 7% iracheni, fanno sapere le due agenzie.
Fino qui i dati, i numeri e il bilancio di quest'anno. Ora qualche considerazione. I Paesi interessati al fenomeno non sono riusciti a ottenere dall'Europa una politica efficace in termini di accoglienza e ospitalità. Nonostante gli appelli, nonostante lo sdegno a parole per le stragi che puntualmente si compiono, a livello di fatti nessun passo avanti. Ogni giorno, ogni notte, barconi della speranza trasportano gente disperata che ha l'unica colpa di essere nata in posti dove comandano la guerra e la miseria. E purtroppo la sensazione è che ad ascoltare notizie di questo genere ci facciamo l'abitudine quasi si trattasse di informazioni di servizio, come il meteo. Una provocazione, ma dal rilievo e dalle reazioni una volta recepita la nostra strage quotidiana pare tutto continuare come prima. Il nostro cervello rimuove le immagini forti di questi nostri simili forse per acquietare la coscienza e subentra l'assuefazione. Questo atteggiamento ci mortifica e ci spaventa, invece ci dovrebbe spingere a riflettere. Perché quando non ci si indigna neppure più di fronte a tali tragedie significa che la nostra umanità è andata a farsi benedire.
E in questa vigilia di Natale, in cui per chi crede avviene il primo grande miracolo della storia, non parlare di accoglienza sarebbe stato incoerente. Da Mille parole gli auguri a tutti voi di trascorrere le feste in serenità e con le persone che amate.


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